La Regione Marche non espone la coppa del Mondo
Ancona | La decisione a seguito della morte del tifoso Gabriele Sandri.
La Coppa del Mondo arriva ad Ancona presso la sede della Regione Marche
La Giunta regionale, a seguito dei tragici fatti avvenuti, ieri, con la morte del giovane tifoso Gabriele Sandri, ha deciso di non esporre al pubblico la Coppa del Mondo. La Coppa arriverà regolarmente, nel pomeriggio, nella sede istituzionale e sarà custodita dalla Regione fino a domani. È stato annullato anche l'incontro previsto con la stampa.
"La scelta - ha commentato il vice presidente della Regione Marche, Luciano Agostini - è motivata dal desiderio di unirci al dolore della famiglia del tifoso ucciso e per dire no alla violenza nel calcio. È intollerabile che il disagio e le tensioni sociali si trasferiscano negli stadi e che queste strutture, ogni domenica, debbano essere presidiate dalle forze dell'ordine per contrastare gli scontri tra tifoserie. Il calcio non è questo, il calcio è uno sport bellissimo, è passione, entusiasmo e divertimento".
"Forse le motivazioni che innescano la violenza vanno ricercate al di fuori degli stadi e forse sono troppe e troppo complesse per essere generalizzate - ha ribadito l'assessore regionale allo Sport, Gianluca Carrabs - Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà e sottovalutare questi fatti che inquietano il nostro Paese. In queste situazioni occorre reagire e lavorare per far riappropriare, alla società tutta, i valori veri dello sport, soprattutto la lealtà e il rispetto reciproco".
"La scelta - ha commentato il vice presidente della Regione Marche, Luciano Agostini - è motivata dal desiderio di unirci al dolore della famiglia del tifoso ucciso e per dire no alla violenza nel calcio. È intollerabile che il disagio e le tensioni sociali si trasferiscano negli stadi e che queste strutture, ogni domenica, debbano essere presidiate dalle forze dell'ordine per contrastare gli scontri tra tifoserie. Il calcio non è questo, il calcio è uno sport bellissimo, è passione, entusiasmo e divertimento".
"Forse le motivazioni che innescano la violenza vanno ricercate al di fuori degli stadi e forse sono troppe e troppo complesse per essere generalizzate - ha ribadito l'assessore regionale allo Sport, Gianluca Carrabs - Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà e sottovalutare questi fatti che inquietano il nostro Paese. In queste situazioni occorre reagire e lavorare per far riappropriare, alla società tutta, i valori veri dello sport, soprattutto la lealtà e il rispetto reciproco".
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12/11/2007
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