La rosa oggi oltre una mostra pittorica
San Benedetto del Tronto | Sabato 24 novembre presso il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto, Via XX Settembre 45/c, inaugurazione della mostra purpurea. una passione, personale di pittura di Florinda Recchi.
di Felice Di Maro
Florinda Recchi
Almeno una volta nella vita sarà capitato di offrire una rosa ad una donna. Ovviamente l'emozione che si prova coinvolge entrambi sia l'uomo che la donna. Ma il gesto a volte capita che al di là delle intenzioni banali di semplice attenzione potrebbe rappresentare quasi un manifesto di intenzioni verso una donna che a volte solo formalmente accetta di avviare un percorso di complicità. Sì, complicità, proprio perché si voglia o no la rosa ha quel potere magico di coinvolgere verso orizzonti spesso sconosciuti una coppia in formazione e stendere così sulla spiaggia della vita l'incantesimo di una storia anche se ritmata solo da incontri e niete altro.
Con la personale di pittura "purpurea. una passione" di Florinda Recchi siamo decisamente oltre il breve quadro che ho cercato di delineare. Questa mostra vuole essere una occasione in cui più realtà culturali territoriali lavorano insieme per determinare un evento culturale in assoluta sinergia: il testo critico, l'allestimento e la cerimonia di inaugurazione saranno affidati ad artisti e scrittori locali nell'ottica di una scambievole cooperazione delle arti alla quali la zona del Piceno si sta sempre più dedicando.
Sia chiaro! Se vogliamo dare un significato socioculturale si potrebbe interpretare che in questa fase storica che ci bagna ormai globalmente in un mondo contemporaneo nel quale si evidenzia sempre più soltanto una società altamente informatizzata e niente più, siamo alla continua ricerca di emozioni vere. Oggi tutto è in tempo reale tranne l'amore chissa perché? Mezzi di comunicazione come "sms" e "e-mail" hanno ridotto le distanze ma siamo alla ricerca sempre di quel "non-luogo" che ci possa offrire quel livello di sensazioni che almeno anche se per poco tempo ci possa dare l'illusione della felicità. Ma esiste veramente oggi la possibilità di cogliere la felicità? Lo chiedo a Florinda Recchi.
Personalmente penso che anche questa sia una di quelle aspettative umane che in questo mondo globalizzato è diventata virtuale e quando la si coglie non si ha altro che una immagine della quale l'originale non è forse mai esistito.
Florinda Recchi è una giovane artista sambenedettese che si è formata presso quella fucina di arte che è stata ed è ancora oggi l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha già un curriculum di tutto rispetto come "Flowers", e "Stanze aperte", ma anche la collettiva di "Arte Contemporanea, Elekta". Cerca attraverso il linguaggio artistico della pittura di offrire una sponda per approdare, se la si vuole cogliere s'intende, verso un viaggio mentale alla ricerca del sé..
Premesso che la sua pittura rappresenta una rivoluzione in campo artistico. Sulla tela presenta la corolla di una rosa, ovviamente amplificata e posta in primo piano, come un invito a ad esplorare la natura delle cose. Alessandra Morelli, critica d'arte e di letteratura che sta curando il Catalogo per conto della Casa editrice Rizzoli al quale darà il suo contributo artistico anche Alcide Pierantozzi così commenta: "Il fiore incombe e irrompe, deformato nelle proporzioni, assoluto sulla basicità dello sfondo nero o bianco, privo di collegamenti spaziali, forte delle sue contraddizioni, piena rappresentazione della raffinata coesistenza di fragilità e forza, sensualità e purezza. In una sorta di surreale colloquio con l'osservatore, i petali perdono la fresca denotazione naturalistica, subendo, a tratti, evidenti distorsioni anatomiche e assumendo quasi la consistenza di fibre sanguigne che si protendono all'esterno per essere toccate e assaporate. Queste volitive "rose di carne", che si mostrano nel loro mutevole grado di fioritura, ora morbide ora un poco gualcite, sono un richiamo al senso di quel mistero esistenziale ed estetico che avvolge gli esseri femminili, declinabile in molteplici paradigmi, dalla radice al fascio di muscoli, esplorabile soltanto con la dolcezza dello stupore e dell'inquietudine.
Siamo oltre i significati ordinari della pittura in generale. Chiaramente si è alla ricerca di una femminilità perduta che non è approdata probabilmente nel nostro mondo contemporaneo. Ma l'invito è di andare più in là del sensibile ordinario delle emozioni. L'obiettivo di questa giovane artista sambenedettese è quello di farci cogliere gli "intimi segreti" dell'universo femminile, e poco importa se l'interpretazione è di tipo artistico, riguarda comunque le relazioni uomo-donna.
Complici sono Alessandra Morelli che è molto attiva a San Benedetto del Tronto e dintorni, e, non solo, collaboratrice giornalistica ma anche organizzatrice di eventi, ricordo ai lettori la rassegna , "Diversamente donna" presso la Palazzina Azzurra a marzo di quest'anno, e, successivamente, "Stanze Aperte", una collettiva di arte contemporanea presso il comune di Altidona e, ancora, "Arte Contemporanea" presso il comune di Spinetolli ad agosto.
Altri complici sono Edoardo Ripani e Fernando Micucci, due attori del Teatro Anna, un teatro che è ormai un punto di riferimento e non solo a livello locale ma anche nazionale. A loro è affidato un compito veramente alto quello di animare la cerimonia di inaugurazione prevista per sabato 24 novembre ore 18. Avrà la forma di un reading, ovvero di una lettura teatrale ispirata ai temi della mostra. Si spera che poi possa aprirsi un dibattito in modo che un'artista, Florinda Recchi, pittrice rivoluzionaria, e una critica d'arte, Alessandra Morelli, due donne veramente impegnate possano dirci anche qualcosa sulle relazioni uomo-donna delle quali l'arte in questo mondo contemporaneo non ha quasi nulla da offrire.
Penso che rispetto alla carne che si sta mettendo sul fuoco e proprio in tal senso, anche la scelta del Punto Einaudi non è casuale: posta in Via XX Settembre, nel cuore della città di San Benedetto del Tronto, da anni è portavoce di eventi culturali rivolti alla cittadinanza, sotto gli spunti più eterogenei, dalla letteratura in senso stretto all'arte, dalla storia del costume italiano e territoriale alla solidarietà, anche grazie alla disponibilità e all'eclettismo del responsabile, Antonio Liturri.
Con la faccia tosta che non nego di avere ho cercato di partecipare i significati reconditi di una mostra di pittura ancora in laboratorio, l'appuntamento è per sabato 24 novembre alle ore 18.
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12/11/2007
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