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Nelle scuole maceratesi entra “la lingua dei segni”

Macerata | Un progetto della provincia per far avvicinare i giovani ai loro compagni non udenti.

Un momento della conferenza stampa, da sinistra: Pigliacampo, Silenzi, Savi, Bertini, Evangelista

Avvicinare gli studenti alla "Lingua Italiana dei Segni" per porli nelle condizioni di dialogare con i loro compagni di scuola che hanno difficoltà di comunicare verbalmente o che soffrono di un grave deficit uditivo. E' questa la finalità del progetto "Docente di lingua italiana dei segni" che la Provincia di Macerata finanzia e promuove a partire da quest'anno scolastico.

L'iniziativa è stata predisposta dal Centro Documentazione Handicap in collaborazione con l'Ente Nazionale Sordomuti di Macerata ed interesserà in modo "itinerante" tutti gli istituti scolastici che accoglieranno la specifica sperimentazione.
Si tratta di un progetto che ha pochi esempi in Italia e che ha lo scopo di introdurre gli studenti delle scuole del territorio nella conoscenza della "Lingua Italiana dei Segni", un vero e proprio linguaggio utilizzato per comunicare da chi non può utilizzare le parole.

"Lo scopo ultimo è l'abbattimento delle barriere di comunicazione, che - ha detto nella conferenza stampa di presentazione l'assessore alla politiche sociali, Alessandro Savi - molto spesso sono più difficili da superare di quelle architettoniche. Questo progetto - ha proseguito Savi - si prefigge l'integrazione degli ragazzi non udenti facendo conoscere a tutti gli altri che non hanno problemi uditivi il linguaggio tipico degli audiolesi".

In tutto il territorio della provincia di Macerata sono una quanrantina gli alunni con gravi deficit uditivi che frequentano le scuole di vari ordini e gradi d'istruzione. In questi Istituti, ma anche dove non esistono alunni con tali problemi, saranno attivati specifici laboratori nei quali, tramite la professionalità di un docente sordo di madrelingua, verrà proposto l'uso, agli studenti udenti, del linguaggio dei segni.

Alla conferenza stampa ha preso parta anche il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, il quale "l'iniziativa ha una forte valenza sociale e rappresenta un tentativo di espandere nuovi saperi per diffondere l'integrazione e favorire l'abbattimento delle barriere culturali, soprattutto tra le giovani generazioni".

Il progetto relativo alla diffusione, anche tra gli alunni udenti, del Linguaggio dei Segni si inquadri tra gli interventi relativi al disagio sensoriale cui la Provincia è impegnata anche tramite la Consulta provinciale dei disabili sensoriali.

Alla presentazione del progetto hanno preso parte Andrea Bertini, coordinatore del Centro Documentazione Handicap; Maria Evangelista, presidente provinciale dell'Ente Nazionale Sordomuti e il prof. Renato Pigliacampo, docente all'Università di Macerata, il quale - come supervisore scientifico del progetto - ha ricordato che "la sordità non si supera con l'impianto cocleare o con protesi miracolose, ma si vince con la cultura. Un sordo ben istruito sarà ‘udente' perché sa possedere due lingue: quella dei segni e quella verbale, che utilizzerà in vari contesti in modo efficace".

14/11/2007





        
  



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