Una palma abbattuta. Decine di trappole disseminate lungo la Riviera. Un manipolo di esperti in costante allerta. Il punteruolo rosso, coleottero che attacca ed in breve tempo uccide le palme, fa sempre più paura. Alla preoccupazione per il danno che l'animaletto potrebbe arrecare al patrimonio arboreo dal nostro territorio si aggiunge l'ansia di poter perdere uno dei simboli principale della riviera, non a caso chiamata "Riviera delle Palme"...

Gli esperti chiamati a gestire questa situazione assicurano che sono in campo risorse sufficienti per scongiurare il peggio. "A San Benedetto si è verificato fin ora un solo caso e la palma in questione è stata prontamente abbattuta.- dice Lanfranco Cameli, responsabile dell'Ufficio Parchi e Giardini del Comune- Ci hanno segnalato però la presenza di alberi con sintomi sospetti in Zona Ascolani ed a Grottammare e presto provvederemo a delle verifiche"

In ogni caso nel periodo invernale viene registrata una minore attività dei punteruoli rossi. Le basse temperature li farebbero rimanere rintanati nei loro nidi. In primavera dunque ci sarà la prova del nove dove si vedrà le le attività di prevenzione attuate in questi mesi daranno i frutti sperati.

"Il lavoro di monitoraggio è lungo- conclude Cameli- Stiamo veramente controllando albero per albero, sia quelli pubblici che quelli privati. Procediamo con un'osservazione dal basso e se vediamo qualcosa di strano andiamo ad analizzare da vicino le fronde".

Il problema ad oggi pare sotto controllo. Ma se noi mesi prossimi si verificasse un escalation ed un gran numero di palme andasse perduto il comparti turistico ne risentirebbe in termini d'immagine? A tal proposito abbiamo sentito alcuni addetti ai lavori: "Non sarà certo la peste di manzoniana memoria- sdrammatizza Pericle Guidotti, presidente dell'Asso Albergatori- ma certamente è un problema da non prendere sottogamba"

Più preoccupato il Presidente del Consorzio Turistico Alessandro Zocchi: "Secondo me è remota l'eventualità che tale problema assuma dimensioni gravi. Ma se accadesse i danni sarebbero di proporzioni enormi".

"Le palme sono il segno distintivo del nostro territorio, commenta Marco Calvaresi, Presidente provinciale della sezione alberghiera di Confindustria- non ne possiamo fare a meno. Perderne anche solo alcune sarebbe una calamità. Dobbiamo fare di tutto per tutelarne la salute".