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"Eurostar" per Roma i risultati del monitoraggio effettuato dalla Regione Marche

Ancona | Nei giorni scorsi l’Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie ing Moretti ha dichiarato che tale scelta è determinata dalla scarsa affluenza di viaggiatori in partenza e in discesa nel capoluogo marchigiano.

La decisione di Trenitalia di ridurre le percorrenze di alcuni servizi Eurostar che interessano anche le Marche con la prevista soppressione della fermata in partenza da Ancona alle 7,05 del mattino e l'analoga fermata nel capoluogo regionale in partenza da Roma Termini alle 17,38 è immotivata e va in controtendenza rispetto all'impegno che da sempre le Marche hanno profuso per il raddoppio della Orte-Falconara e per potenziare i collegamenti ferroviari tra le Marche, l'Umbria e il Lazio.

Nei giorni scorsi l'Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie ing Moretti ha dichiarato che tale scelta è determinata dalla scarsa affluenza di viaggiatori in partenza e in discesa nel capoluogo marchigiano.

Va detto con decisione che la soppressione della fermata Eurostar nel capoluogo marchigiano non potrà, in ogni caso, essere motivata da parte di Trenitalia per scarse frequentazioni.

Anche per rispondere a queste obiezioni si rende opportuno comunicare i dati del monitoraggio, già preannunciato dall'Assessore ai Trasporti, dott. Pietro Marcolini, nel corso dell'incontro per la firma del Protocollo d'Intesa tra Regione Marche e RFI per il recupero delle stazioni ferroviarie.

La rilevazione è stata effettuata dai dipendenti regionali nei giorni 8, 12, 13 novembre sui treni Eurostar 9327 e 9332 rispettivamente Ancona (7.05) - Roma e Roma - Ancona (20.55), mentre per venerdì 9 novembre si è ritenuto di non procedere all'effettuazione dei controlli in quanto in tale giornata erano previste agitazioni di tutti i settori dei trasporti.

La rilevazione regionale, che non ha la pretesa di una rilevazione statistica, mette tuttavia in evidenza che la percentuale degli utenti anconetani rispetto al totale dei presenti in treno all'arrivo e alla partenza ad Ancona risulta la più importante dell'intera tratta residua.

Il dato complessivo delle tre giornate monitorate mostra che ad Ancona gli utenti saliti e scesi sono stati il 38,19% del totale dei trasportati, mentre per le singole giornate prese in considerazione il dato è il seguente: giovedì 8 novembre il 29,09%, lunedì 12 il 41,10%, martedì 13 il 48,67%.

Poiché sulla tratta Ancona-Rimini insistono le fermate di Pesaro, Fano, Senigallia, Riccione e Rimini, è facile desumere che la frequentazione della fermata di Ancona, punto di snodo anche di passeggeri provenienti da altre parti della regione, è la più importante non solo perché riguarda il capoluogo di regione, ma soprattutto perché la sua soppressione priverebbe una quota importante di utenti del collegamento più funzionale per recarsi nella capitale e far ritorno comodamente nel capoluogo entro le ore 21,00 al termine della giornata lavorativa.


In conclusione, occorre anche sottolineare come la quasi totalità dell'utenza risulti essere marchigiana e su questa la quota della città di Ancona la più consistente.

Appaiono, dunque, del tutto ingiustificati i motivi del cambio di orario se riferiti all'esigenza di conseguire con tale scelta una maggiore efficienza ed economicità.

 

15/11/2007





        
  



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