Durava da anni la situazione di minacce, botte, atti violenti e lanci di suppellettili dentro la casa del sambenedettese C.S., 25enne nullafacente e dedito al consumo di droga.La madre insieme con i nonni malati, le vittime della situazione.

La storia era sempre quella: da quando aveva iniziato a assumere stupefacenti (l'inizio era stato facile e senza tante resistenze da parte della famiglia), C.S. si presentava a chiedere piccole somme, dai 60 agli 80 euro al giorno, per acquistare la dose. Il giovane poteva approfittare del salario di sua madre, un'operaia, e delle pensioni dei nonni.

La donna, che rispondeva alle pretese economiche del figlio, non riusciva però più a sostenere i suoi attacchi sempre più violenti: nel 2005 si è rivolta al commissariato e una Volante è arrivata a raccogliere la denuncia. Solo che dopo pochi giorni la denuncia è stata ritirata perché nella donna è prevalso l'istinto materno sulla paura e l'angoscia.

Subito dopo questo fatto, il ragazzo sembrava essersi quietato, ma in breve si è tornati alla stessa situazione da incubo. La donna si è rivolta ancora al Commissariato, ma come in precedenza, non può provare la violenza e la percosse: non esistono referti medici che attestano ciò perché tutto passava sotto silenzio e le ferite venivano medicate in casa.

La svolta avviene quando il tossicomane ‘chiede' alla madre 50 euro per una dose e si accorge solo dopo che i soldi non gli bastano (gli aumenti dei prezzi colpisce proprio tutti i mercati!). Torna a casa e ne pretende altri 30. Esasperata, la donna chiama la polizia e denuncia ancora il figlio. Gli agenti intervengono e ritrovano l'individuo davanti al Sert, forse in attesa di uno spacciatore.

Accusato di estorsione, viene arrestato e condotto nel carcere di Marino del Tronto dove adesso è a disposizione dell'autorità giudiziaria. La madre ha chiaramente detto che, in ogni caso, non lo riprenderà con sé una volta terminato il processo.
Sono molte le storie di genitori tiranneggiati da figli che hanno problemi di droga, forse è la prima volta che l'arresto avviene per il reato di estorsione.