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No ai canoni demaniali trasformati in affitto

San Benedetto del Tronto | La mobilitazione dei concessionari di spiaggia per la finanziaria 2008.

Gli imprenditori balneari aderenti al S.I.B. - Confcommercio continueranno la battaglia in Parlamento affinché, nel momento in cui la Camera dei Deputati affronterà l'analisi e l'approvazione della legge Finanziaria 2008, non trascuri la possibilità di riformare l'articolo presente nella Finanziaria 2007, che prevede la trasformazione dei canoni demaniali, in canoni di affitto dei beni commerciali che insistono su una proprietà pubblica.

Si tratta di un provvedimento che mette in serio pericolo la sopravvivenza di oltre il 20 per cento delle imprese balneari italiane. Malgrado iniziative specifiche condotte in tal senso, non si è riusciti fino ad oggi a sortire l'effetto auspicato, tanto che numerosi stabilimenti balneari di altre Regioni hanno già presentato un ricorso al TAR, contro gli ordini di introito dai quali emerge che l'imposta dei canoni demaniali, definiti in via provvisoria, sono ben 10 volte superiori a quelli versati lo scorso anno.

Questo avrebbe come immediata conseguenza danni irreversibili alla categoria. "Tali iniziative di profilo giudiziale - evidenzia il direttore Giorgio Fiori- saranno certamente replicate a tempo debito dalla Confcommercio per le imprese della Riviera delle Palme per assicurare una adeguata tutela al nostro comparto balneare che pur svolgendo un ruolo primario e trainante nell'ambito del fenomeno turistico del Piceno, rischia di subire un grave collasso con conseguenti perdite di posti di lavoro.

La situazione di fatto che si registra su una buona parte delle coste italiane all'indomani del ricevimento degli ordini di introito del presente anno da parte dei concessionari balneari dimostra come la trasformazione dei canoni demaniali, in canoni commerciali, abbia comportato un incremento delle somme richieste dalle nuove autorità concedenti, per il 2007, pari a 10 / 15 volte rispetto agli importi versati nel 2006, creando un collasso economico al 25% delle imprese turistico - ricreative italiane per cui sarà anche inevitabile che, come ogni azienda, anche l'impresa balneare scarichi sull'utente finale questo aggravio di costi.

La Confcommercio chiederà ai Parlamentari di fare uscire dall'incertezza quelle Imprese Balneari che con i loro investimenti hanno creato il patrimonio demaniale marittimo dello Stato e che per questo anziché essere premiate vengono penalizzate tanto da metterne in discussione la sopravvivenza".

16/11/2007





        
  



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