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Samb: davvero tutta colpa di Ugolotti?

San Benedetto del Tronto | Dopo la sterzata data dalla società con il cambio alla conduzione tecnica e alla direzione sportiva, Piccioni deve far fronte a vecchi e nuovi problemi. E domenica al Riviera c'è la Juve Stabia.

di Massimiliano Cipolloni

La “Waterloo” che la Samb ha vissuto in quel di Gallipoli non poteva non lasciare strascichi: troppo umiliante è stato il punteggio, troppo avvilente la prestazione dell’undici rossoblu, privo di qualsiasi mordente, di qualsiasi idea, completamente incapace di una benchè minima reazione dopo il gol subìto, per non imporre ai vertici societari una decisa sterzata che a quel punto era ormai ineluttabile e assolutamente indispensabile.

La conferenza stampa convocata dalla Samb ieri pomeriggio non ha fatto altro che ufficializzare l’esonero in blocco del tecnico Guido Ugolotti e del direttore sportivo Maurizio Natali:

dunque dopo il repulisti operato dalla società in seguito alla disastrosa trasferta di Gallipoli, il presidente Tormenti si affida alla competenza, all’esperienza e al carisma di due personaggi noti all’ambiente sambenedettese e che già tanto hanno dato alla causa della beneamata:

Enrico Piccioni viene promosso da allenatore della squadra beretti, subentrando alla guida tecnica coadiuvato da Francesco Chimenti, probabilmente con il compito di traghettare la squadra fino all’ingaggio del nuovo allenatore;

Enzo Nucifora, che torna alla Samb dopo ben 25 anni, assume invece l’incarico di nuovo ds.

Concedeteci, però, soltanto una piccola riflessione sul tecnico di Massa, la riteniamo quantomeno doverosa. Purtroppo, si sa, nel calcio quando le cose vanno male e la barca è in balia delle onde è sempre il timoniere che paga per tutti.

Ci dispiace davvero che l’avventura in rossoblu del tecnico Ugolotti sia naufragata in questo modo e si sia conclusa così, in primis perché ha dimostrato sempre una notevolissima professionalità, oltre che una grande umanità nella gestione dei calciatori.

Purtroppo la memoria degli uomini è sempre troppo corta e non riteniamo sia giusto deporre nel cestino del dimenticatoio ciò che è riuscito a fare lo scorso anno, valorizzando giovani allora semisconosciuti e provenienti quasi tutti da formazioni beretti:

l’esplosione di talenti quali Consigli, Loviso, Carlini, Desideri, lo stesso Morante sono anche e soprattutto merito suo e non se ne può non dargliene atto.

Ha portato quella che era una squadra allo sbando dopo le prime sette giornate e che arrancava nei bassissimi fondali della classifica a diventare la compagine che aveva, a detta di tutti, uno dei migliori, se non il migliore, impianto di gioco del campionato, una squadra che ha implacabilmente affondato, non dimentichiamolo, le due squadre vincitrici del campionato, ossia Ravenna e Avellino, una squadra che ha compiuto un cammino a tratti inarrestabile fino a sfiorare i play-off.

Per tutto questo non possiamo che dire grazie ad Ugolotti e siamo sicuri che avrà presto altre possibilità per dimostrare tutto il suo valore.

Discorso diverso per Natali: questa stagione era partita male e già a cominciare da una campagna acquisti assolutamente non all’altezza della situazione: l’errore più grande che si possa imputare alla società è stato probabilmente quello di essersi affidata a un ds con ancora troppa poca esperienza, che ha costruito una squadra davvero troppo giovane, puntando su ragazzi che probabilmente avevano ancora  la necessità di “farsi le ossa” in campionati minori e che in una piazza del genere stanno correndo il serio rischio di bruciarsi.

Natali ha sempre ostentato grande fiducia nelle sue scelte, scaricando la colpa ora su questo ora su quell’arbitro, ma l’unico vero giudice, il campo, lo ha sempre puntualmente smentito in toto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Dunque ora si riparte da zero. Volti nuovi in casa Samb e nuove speranze…Ma siamo sicuri che un colpo di spugna del genere sia in grado di cancellare in un solo momento tutti i cronici problemi e le evidenti lacune che questa squadra si è portata dietro fin dal tribolatissimo inizio di stagione? Noi crediamo di no...

Il compito che spetta a Piccioni non si presenta affatto facile: c’è da ricostruire un morale che è sotto i tacchi dopo la duplice trasferta nella quale la Samb non ha raggranellato neanche un misero punticino, con un bilancio di zero gol fatti e cinque subìti;

c’è da infondere nuova fiducia a giocatori che per la loro giovanissima età potrebbero subire e non poco sia lo scotto di prestazioni ancora non all’altezza sia il peso di una piazza sicuramente molto ambiziosa ed esigente come quella sambenedettese; 

c'è da far fronte ad un nuovo infortunio, quello occorso domenica ad Alteri, che costringerà il bomber rossoblu ad uno stop forzato di un mese; 

poi, non ultimo, c’è dare finalmente un volto a questa squadra, infonderle una fisionomia di gioco, unico vero grande assente in queste prime giornate di campionato.

E urge farlo subito, non si può perdere altro terreno: domenica al Riviera arriva la Juve Stabia, altra pericolante del campionato, che ci insegue a due punti di distanza, e non si può fallire l’appuntamento con i tre punti.

La vittoria è un imperativo categorico. “Mors tua, vita mea”, dicevano i latini. E la Samb ora non può più fallire.

07/11/2007





        
  



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