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Travaglio: "Questo libro è lo specchio dei malcostumi italiani"

San Benedetto del Tronto | Il giornalista ha presentato la sua ultima fatica editoriale: "Mani Sporche". Quasi 1000 pagine che raccontano nel dettaglio le vicende della politica e dell'illegalità nel quinquennio di Berlusconi e nel primo anno del governo Prodi.

di Marco Braccetti

E' tornato dopo pochi mesi, ma in questo breve lasso di tempo sotto i ponti della politica sono passati ettolitri ed ettolitri di acqua. Acqua limpida, poca. Tanta tanta acqua torbida. Ed è proprio sulla seconda che Marco Travaglio concentra il suo lavoro di giornalista meticoloso e puntuale. Il cronista torinese, dopo il clamoroso successo di pubblico dello scorso agosto alla Palazzina, è tornato in Riviera nella giornata di mercoledì 12 dicembre per presentare la sua ultima fatica editoriale: "Mani Sporche" (edito da Chiare Lettere). Un mega-tomo di quasi 1000 pagine scritto assieme ai colleghi Peter Gomez e Gianni Barbacetto.

Sala Consiliare piena. Pubblico attento. Tanti giovani, molte ragazze. Insieme a Travaglio hanno presentato il volume Mimmo Minuto della libreria "La Bibliofila" organizzatrice degli "Incontri con l'autore" in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, rappresentata dall'assessore alla Cultura Margherita Sorge. Il giornalista del Corriere Adriatico Luciano Sgambetterra ha introdotto i temi principali del libro.

Una presentazione chiara e snella, per dare più spazio possibile all'intervanto dell'autore: "Tutti i libri di Travaglio contengono una forte denuncia dei costumi e della vita politica italiana- commenta Sgambetterra facendo presente di aver iniziato a leggere il libro dall'ultimo capitolo (l'intervista al P.M. Greco) e di considerarlo riassuntivo dell'intera linea del volume: "Non è una bella Italia quella che emerge da Mani Sporche. E' un libro che lascia sconcertati e mette un po' di tristezza per le sorti del nostro Paese".

Sgambetterra passa la parola a Travaglio con una domanda: "L'Italia ha qualche speranza di uscire dal tunnel?" La risposta è quanto mai sincera: "Non lo so. Non so né se né quando ci tireremo fuori da questa crisi profonda che ha coinvolto praticamente ogni settore del nostro Paese". Con il suo libro, infatti, Travaglio non intende trovare la soluzione dei problemi: "Questo libro è un grande specchio, dove sono riflessi i fatti così come sono. Certo- prosegue- è un libro voluminoso, ma i fatti vanno raccontati entrando fin nei minimi dettagli".

Travaglio arriva in Riviera il giorno in cui il quotidiano "La Repubblica" pubblica la notizia dell'iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati della Procura di Napoli per corruzione e tentata corruzione. "La notizia è vera", certifica Travaglio e commenta smaliziato: "Non è una grande novità. Che Berlusconi abbia una tendenza alla corruzione ormai è acclarato. Lui pensa che qualsiasi cosa su questo mondo si possa comperare".

Passando alla descrizione del libro possiamo dire che gli autori ricostruiscono con puntualità le vicende della politica e dell'illegalità nel quinquennio di Berlusconi e nel primo anno del governo Prodi: sei anni, dal 2001 al 2007, improntati alla più trasversale continuità nella difesa dell'impunità delle classi dirigenti e nella lotta, prima aperta e ora camuffata, all'indipendenza della magistratura.

Le leggi vergogna berlusconiane, l'ultima fase dei processi "toghe sporche" con le incredibili manovre quotidiane per farli saltare, le nuove indagini in tutt'Italia sui rapporti fra politica, alta finanza, corruzione e mafia. Ai casi Berlusconi, Previti, Andreotti, Dell'Utri, Cuffaro si sono aggiunte le indagini sui furbetti del quartierino e le scalate bancarie, i grandi crac Cirio e Parmalat, le inchieste di Potenza, le nuove mazzette della malasanità, le commissioni Mitrokhin e Telekom Serbia, le nuove deviazioni dei servizi segreti e l'uso dello spionaggio a fini politici, fino alla vittoria risicata dell'Unione e al tradimento delle promesse elettorali: Clemente Mastella alla Giustizia, nuovi inciuci destra-sinistra, ancora in vigore tutte le leggi vergogna, indulto extralarge con la scusa del sovraffollamento delle carceri.

E, sullo sfondo, un nuovo sistema di corruzione basato sempre meno sul passaggio di denaro e sempre più sui conflitti d'interessi, sulle tangenti virtuali e sugli scambi "in natura". Il diario quotidiano di un paese bloccato dall'eterna classe dirigente del Gattopardo.

In serata replica a Castel di Lama dove, in un sala gremitissima, il Sindaco Patrizia Rossini ha fatto gli onori di casa e dove il dibattito è stato abbastanza vivace tanto da far chiudere l'evento ben oltre la una. 

13/12/2007





        
  



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