Bietole, impegno delle imprese per non far mancare lo zucchero made in Marche
Ancona | Coldiretti: "Ora tocca alla Sadam dare segnali, occorre concertazione con regione Marche e Comune".
"Impegnandosi a seminare diecimila ettari a bietole, ad oggi le imprese agricole hanno manifestato la volontà di non far mancare lo zucchero made in Marche; ora tocca all'industria dare segnali nella stessa direzione, dando la garanzia che lo stabilimento di Jesi non chiuderà nel 2009 e facendo uno sforzo per ridurre i costi di produzione e valorizzare meglio il prodotto agricolo".
Coldiretti Marche ha avuto un incontro ieri nella sede della Banca Popolare, a Jesi, con un centinaio di imprenditori agricoli della zona, al quale hanno preso parte anche dei tecnici della Sadam. "Al di là della conferma dell'attività per la campagna 2008, l'industria non ha mai chiarito se intende andare avanti anche nei prossimi anni o se nel 2009 si chiuderà bottega - spiega Francesco Guzzini, presidente del Cast Marche, il consorzio di imprenditori bieticoli -.
Con l'impegno di seminare già diecimila ettari a bietole le nostre imprese hanno dato un segnale importante, vista anche la maggiore redditività di colture alternative, ma chiedono anche di sapere se sarà possibile fare una programmazione a lunga scadenza, magari con accodi di filiera di durata pluriennale. Insomma, considerato che la contrattazione continuerà fino ai primi di gennaio, vogliono capire subito se il 2008 sarà l'anno della fine della bieticoltura marchigiana o quello del suo rilancio". Un rilancio che deve passare anche attraverso la riduzione dei costi di produzione, in modo da indirizzare risorse verso una maggiore valorizzazione del prodotto agricolo. Ma occorre che anche la pubblica amministrazione faccia la sua parte.
Coldiretti Marche ha avuto un incontro ieri nella sede della Banca Popolare, a Jesi, con un centinaio di imprenditori agricoli della zona, al quale hanno preso parte anche dei tecnici della Sadam. "Al di là della conferma dell'attività per la campagna 2008, l'industria non ha mai chiarito se intende andare avanti anche nei prossimi anni o se nel 2009 si chiuderà bottega - spiega Francesco Guzzini, presidente del Cast Marche, il consorzio di imprenditori bieticoli -.
Con l'impegno di seminare già diecimila ettari a bietole le nostre imprese hanno dato un segnale importante, vista anche la maggiore redditività di colture alternative, ma chiedono anche di sapere se sarà possibile fare una programmazione a lunga scadenza, magari con accodi di filiera di durata pluriennale. Insomma, considerato che la contrattazione continuerà fino ai primi di gennaio, vogliono capire subito se il 2008 sarà l'anno della fine della bieticoltura marchigiana o quello del suo rilancio". Un rilancio che deve passare anche attraverso la riduzione dei costi di produzione, in modo da indirizzare risorse verso una maggiore valorizzazione del prodotto agricolo. Ma occorre che anche la pubblica amministrazione faccia la sua parte.
"Le difficoltà registrate sui tavoli interprofessionali nazionali pongono l'esigenza di riportare la discussione sul territorio - spiega il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -, ed è per questo chiediamo alle istituzioni, a cominciare dalla Regione Marche e dal Comune di Jesi, di attivare immediatamente un tavolo di concertazione per definire il futuro di un settore storico per la nostra regione".
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18/12/2007
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