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Riflessioni sui compiti della politica nella sanità

San Benedetto del Tronto | Chi deve parlare e discutere di cosa? Se lo chiede in una lettera al nostro giornale Cornelio Perazzoli, coordinatore della rete del TDM (Tribunale dei Diritti dell'Ammalato) di Cittadinanzattiva.

conferenza dei sindaci sulla sanità

Non sapevamo che: un organo, previsto dalla legislazione vigente, composto da rappresentanti regolarmente eletti dai cittadini, non fosse idoneo a discutere su alcune decisioni da prendere in merito a problemi sanitari che interessano l'intera popolazione del territorio, dalla nascita alla morte.

Domandina breve, breve: perché l'Assessorato alle "Politiche sociali" ha come seconda denominazione l'aggiunta "e sanità" ? A me sembra ci sia una contraddizione di termini.

Perché mai un organo elettivo non può fare ciò che è invece permesso ad un Assessore che ricopre la sua carica esclusivamente per un rapporto fiduciario con il Sindaco ? Dice la Emili: la politica non deve occuparsi della sanità, alla stessa è attribuito solo il compito di indirizzo e di giudizio sull'operato dei Dirigenti; ma, di grazia, quanto mai è avvenuta una cosa simile? Tanti anni or sono, ai tempi della gestione Giorgi e poi Cappella, per ben 11 anni, sono stato consigliere d'amministrazione del nostro ospedale e non eravamo noi tutti espressione delle volontà politiche dei partiti? E, quando sono sopravvenute le USL, non è stato ancora e sempre così? Col nuovo corso, chi nominava i vari Direttori Generali?

La parte politica al potere in Regione. Ora ci si viene a dire che la materia deve essere riservata alle componenti sanitarie delle zone in cui si articola l'ASUR. o, per meglio dire, a quelle amministrative espressione della solita maggioranza al governo regionale.

Oltre tutto: visto che le commissioni consiliari sono aperte al pubblico, quale altra forma avrebbe il cittadino per venire a conoscenza e per discutere di problemi che riguardano il suo bene principale: la salute ?Ci si dice che è opportuno che la politica debba restare lontana dalle decisioni da prendere sul nostro futuro sanitario, ma che le stesse vanno lasciate alle componenti sanitarie; ma, di grazia, quando mai è stato così ?

Non è stata forse la parte politica che ha deciso la soppressione delle autonomie delle ASL per introitarle nel calderone dell' ASUR , con i risultati di accentramento, di strutture e mezzi, nel capoluogo regionale, che poi abbiamo constatato ? E, ancora prima, non si era sempre verificata la tendenza alla soperchieria da parte del solito capoluogo di provincia ? Ancora oggi si continua così.

La nostra disgrazia è piuttosto la cronica mancanza di "peso politico" nei confronti degli organi giurisdizionali superiori! Potrei passare alla esemplificazione pratica, di scippi e prevaricazioni, se ne avessi la possibilità e lo spazio; dopo undici anni di consiglio di Amministrazione Ospedaliero e dodici anni di Tribunale per i Diritti del Malato, non mi mancano di certo e conoscenze e capacità.

Altra perplessità: come mai un membro di un esecutivo che ha sbandierato il vessillo della "partecipazione" rivendica a se il solo ed esclusivo diritto di avallare soluzioni prese in altre stanze, attraverso i soliti personaggi influenti a livello regionale, tese a determinare scelte, favoritismi e quindi penalizzazioni ? Per tacitare poi, se non le loro coscienze, i nostri allarmi e proteste ci si lancia la fantasiosa proposta di "Nuovo ospedale di vallata".

Per finire mi chiedo: che fine ha fatto? A proposito poi di partecipazione: che abbia ragione l'amico Alfonsi con le sue sottili disquisizioni semantiche tra "partecipato" e "partecipativo" ? La pubblica opinione la si invoca solo per avallare certe scelte, negando nel contempo la possibilità di discuterne in una sede appropriata quale è quella di una Commissione Consiliare.

Per concludere: che abbia ragione quel giornalista che attribuisce la faida odierna a due diverse appartenenze a quelle che, una volta, si chiamavano correnti, ora non so come.

Ed ancora, voglio qui rallegrarmi personalmente con la Dott.ssa Del Zompo,della quale ho da tempo apprezzato la capacità professionali, per questa iniziativa che ha preso nella Sua veste politica esortandola a continuare, nel rispetto della Sua città e dei Cittadini che l'hanno mandata ad amministrare la "res publica". compresa la sanità!

Cornelio Pierazzoli
Tribunale Diritti dell'Ammalato

13/01/2008





        
  



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