Pinocchio Gerontologico, parte I
San Benedetto del Tronto | Come andò che Collodi fece qualche svista. Fuori da ogni valutazione critica, il testo contiene certamente numerose incongruenze. Si tratta di contraddizioni, di inesattezze, di passaggi che non rispettano la logica del racconto...
di Domenico Sabatini
Le Avventure di Pinocchio - scrivono in molti - perdono talvolta il filo del racconto. Del resto il libro ricompone una lunga serie di puntate, spesso interrotta, di cui una, la quindicesima, in un modo che sembrava proprio definitivo. Inoltre sembra che Collodi avesse sistemato in modo frettoloso la stesura definitiva del libro.
Quanto tutto questo abbia inciso sul testo in senso strettamente letterario non so dire.
Ma c'è anche chi, nonostante tutto questo, ritiene l'opera dotata di uniformità strutturale. E chi, addirittura, ritiene il libro un capolavoro letterario, proprio in virtù di quel difforme e irregolare modo di scrivere.
Fuori da ogni valutazione critica, il testo contiene certamente numerose incongruenze. Si tratta di contraddizioni, di inesattezze, di passaggi che non rispettano la logica del racconto, anche tenendo conto che si tratta di una fiaba.
Qualche volta hanno proprio l'aspetto della svista, e cioè quando l'Autore dà spiegazioni diverse dello stesso fatto. Per me, almeno due volte.
1) LE ORECCHIE
Pinocchio, appena costruito da Geppetto, fugge per strada, e viene bloccato da un carabiniere (capitolo III) che " ... senza punto smuoversi, lo acciuffò pulitamente per il naso..., e lo riconsegnò nelle proprie mani di Geppetto; il quale, a titolo di correzione, voleva dargli subito una buona tiratina d'orecchi".
Ma Geppetto non può tirargli le orecchie, perché, spiega Collodi: "Ma figuratevi come rimase quando, nel cercargli gli orecchi, non gli riuscí di poterli trovare: e sapete perché? perché, nella furia di scolpirlo, si era dimenticato di farglieli".
Quando a Pinocchio cresceranno orecchie d'asino (capitolo XXXII), Collodi cambierà versione. "Voi sapete che il burattino, fin dalla nascita, aveva gli orecchi piccini piccini: tanto piccini che, a occhio nudo, non si vedevano neppure!"
2) IL LEGNO
Pinocchio nasce da legno sensibilissimo, che prova dolore e soffre il solletico:
"Non mi picchiar tanto forte!" - dice a Maestro Ciliegia.
E avanti: "Ohi! tu m'hai fatto male! ... Smetti! tu mi fai il pizzicorino sul corpo!"
Più tardi il legno diventa insensibile. Pinocchio si brucia i piedi, e non se ne accorge. Pensa addirittura che sia stato il gatto a mangiarglieli.
"... mi hanno mangiato i piedi.
- E chi te li ha mangiati?
- Il gatto - disse Pinocchio, vedendo il gatto che colle zampine davanti si divertiva a far ballare alcuni trucioli di legno".
Infine il legno si fà durissimo, per ammissione dello stesso Autore che lo spiega con meticolosa precisione. Dice infatti Collodi, quando il Gatto e la Volpe, camuffati da Assassini cercano di uccidere Pinocchio (capitolo XV), che "il burattino per sua fortuna era fatto d'un legno durissimo, motivo per cui le lame, spezzandosi, andarono in mille schegge, e gli assassini rimasero col manico dei coltelli in mano, a guardarsi in faccia".
Al capitolo XX Pinocchio rimane imprigionato dentro una tagliola.
Racconta Collodi: "Appena giunto sotto la vite, crac... sentí stringersi le gambe da due ferri taglienti, che gli fecero vedere quante stelle c'erano in cielo.
Pinocchio starà per svenire anche per "lo spasimo della tagliuola che gli segava gli stinchi".
Appuntamento alla prossima puntata
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14/01/2008
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