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Coldiretti Marche su Sadam. Inaccettabile la politica dello scaricabarile

Jesi | L'accusa è diretta alle istituzioni e associazioni bieticole dopo che per mesi si sono disinteressate del problema.

"E' assurdo che dopo essersi disinteressata per mesi della questione Sadam la politica pretenda dalle organizzazioni agricole un piano per garantire nei prossimi anni oltre 15mila ettari di bietole nello spazio di 24 ore".

E' l'accusa lanciata da Coldiretti Marche, alla vigilia dell'incontro previsto a Roma, nella sede del Ministero dell'Agricoltura, per discutere sull'ipotesi di chiusura dello zuccherificio di Jesi.

"Non possiamo accettare questa politica dello scaricabarile - continua Coldiretti - dopo che per mesi abbiamo chiesto un intervento delle istituzioni e alle associazioni bieticole per chiarire il futuro della Sadam, visto che i segnali erano tutt'altro che incoraggianti. Già a ottobre avevamo sollecitato la Regione affinché intervenisse per verificare con azienda e organizzazioni agricole il da farsi per scongiurare il rischio che la bieticoltura scomparisse.

I piani andavano ipotizzati per tempo, prima dell'avvio della raccolta dei contratti. Tra l'altro, le imprese agricole marchigiane avevano anche dato prova di continuare a credere nel settore, garantendo 10mila ettari praticamente ‘al buio', viste le incertezze che trasparivano. E' per questo che avevamo invitato le istituzioni e le associazioni bieticole a sostenere assieme alle organizzazioni l'esigenza di una programmazione pluriennale, che avrebbe ridato fiducia alla filiera, ponendo le basi per una maggiore valorizzazione del prodotto e portando allo scoperto le vere intenzioni della Sadam. Richieste che hanno incontrato solo un assordante silenzio, salvo poi assistere oggi a una corsa alle dichiarazioni e agli appelli quando la situazione è ormai compromessa". 

16/01/2008





        
  



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