Chiuso per protesta. Le porte del Museo Malacologico Piceno di Cupra Marittima rimarranno serrate fin quando la vicenda che ha coinvolto il suo direttore non si concluderà positivamente.

Stiamo parlando di una indagine condotta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza ed ora in mano alla Procura della Repubblica di Fermo che ha portato al sequestro di oltre 1400 reperti fossili ospitati dalla struttura. Inoltre Tiziano Cossignani, direttore del museo è accusato di ricettazione.

Il sequestro è avvenuto lo scorso 7 novembre ma solo adesso è diventato di dominio pubblico, per la decisione di Cossignani di chiudere la struttura in segno di protesta.

"Apparentemente i carabinieri di Monza hanno visto su Internet che il nostro Museo aveva alcuni fossili - racconta Cossignani - e ci hanno avvertito che sarebbero venuti a fare i controlli, questo 20 giorni prima. Quindi, se mai avessi avuto materiale di dubbia provenienza, avrei avuto tutto il tempo di toglierlo. Nel corso della perquisizione hanno sequestrato tutta la nostra collezione di fossili che rappresenta una minima percentuale del patrimonio del museo: 1439 reperti su 9 milioni di esemplari. Hanno sequestrato anche i dinosauri, tre dei quali sono in plastica, e addirittura delle lastre di marmo d'arredo". Il materiale posto sotto sequestro è rimasto all'interno del museo, visibile dai visitatori con una pessima pubblicità per la struttura.

Cossignani precisa che i fossili posseduti dal museo sono regolarmente documentati: "E poi a legge invocata per il sequestro riguarda solo i fossili italiani e noi di quelli ne abbiamo solo 57, ammoniti donate al museo 30 anni fa da un collezionista che le aveva recuperate dalle riviste della De Agostini. Per ogni tipo di quelle 57 ce ne saranno 30 mila in Italia uguali. Fossili italiani non ne prendiamo proprio perché la legge è molto complicata".

"Devono dissequestrare e chiedere scusa- conclude Cossignani dicendosi preoccupato: "Sono accusano di ricettazione, che presuppone la presenza di materiale rubato. E non è certo questo il caso".

La notizia del sequestro di novembre e della chiusura di protesta ora della struttura museale privata è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche per sindaco di Cupra, Giuseppe Torquati.

"Sono fortemente amareggiato - dice Torquati - il museo è uno dei fiori all'occhiello di Cupra. Io, tra l'altro, sono stato presidente della Pro Loco e come tale fin dagli anni Ottanta ho collaborato con il Museo, quando ancora non aveva nemmeno una sede. Conosco bene i Cossignani, quello che fanno lo fanno soprattutto per passione. Mi auguro per noi e per loro che tutto si chiarisca per il meglio e risulti nella legalità".