Un piano di sviluppo tenitoriale che mette in luce il legame tra formazione e competitività, tra i giovani e l'innovazione, tra la cultura e la qualità della vita, attuando nuove sinergie tra università, istituzioni, imprese, attori culturali.

Questo è il significato del progetto del distretto culturale evoluto della provincia picena, promosso dal Consorzio Universitario Piceno con la consulenza strategica di goodwill e la direzione scientifica di Pier Luigi Sacco. La presentazione del percorso, nell'ambito del convegno LeD. Learning e Development, è il frutto di uno studio di
fattibilità, che, a partire dall'analisi dei bisogni e delle vocazioni del contesto, ha approfondito esperienze a livello nazionale e internazionale, in cui la presenza di università e centri di ricerca ha assunto un ruolo catalizzatore di competenze e talenti e attivatore di una crescita imprenditoriale innovativa, nell'ambito di un più
ampio piano di sviluppo e valorizzazione del territorio orientato al distretto culturale evoluto.

"Nel modello del distretto culturale evoluto - afferma Pier Luigi Sacco - la cultura diviene la piattaforma per uno sviluppo innovativo, in grado di attivare, prima di tutto fra le giovani generazioni, un circolo virtuoso del talento e della ‘competenza. Proprio a partire dai giovani, il Consorzio Universitario Piceno ha avviato un percorso per rendere Ascoli Piceno un nuovo caso di concreta applicazione di questo modello:

Ad aprire i lavori, dopo i saluti del Sindaco, del Presidente della Provincia e del Vice Presidente della Regione, è Achille Buonfigli, Presidente del Consorzio Universitario Piceno, "Il lavoro svolto a sostegno delle università ci ha fatto comprendere che gli atenei e le altre agenzie di formazione non possono assolvere da sole alla funzione di motore delloè sviluppo che tutti attribuiscono loro.

Occorre che vengano inserite in un contesto generale in grado di accogliere i vecchi e i nuovi saperi e trasformarli in innovazione competitiva, in cui ogni singolo cittadino, azienda, istituzione, forza sociale, sia consapevole e partecipe di un progetto strategico di lungo respiro, che abbia contribuito a elaborare, nel quale possa sviluppare e valorizzare le proprie capacità secondo la propria vocazione.

Questo lavoro iniziato nel 2005 si anicchisce oggi di altri importanti elementi di studio e di riflessione, a partire dal valore dell'identità culturale del nostro territorio e della nostra comunità, su cui fondare un nuovo modello di sviluppo che ponga al centro dell'azione politico-amministrativa la cultura, la formazione, l'innovazione, il merito e la valorizzarione dei giovani.", seguito dall'introduzione di Pier Luigi Sacco, direttore scientifico di goodwill.

Il convegno percorre, quindi, le linee del progetto, in una prospettiva di scambio e di confronto con esperienze di eccellenza a livello nazionale e internazionale con gli interventi, coordinati da Luca De Biase, caporedattore di Nova24, di Sandy Fitzgerald di Trans Europe Halles, una rete di 45 centri culturali indipendenti nati
dalla riconversione di spazi industriali, Riccardo Marini, city design leader di Edimburgo, città che ha costruito il suo piano di sviluppo strategico attorno ai fattori dell'identità e della cultura, Ludovico Pratesi, direttore del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, e Cristiano Seganfreddo, direttore di Fuoribiennale.

Il convegno LeD. Learning e Development" è, dunque, il primo atto di un processo partecipato che guarda ad obiettivi di sviluppo di medio-lungo termine, articolandosi in una serie di progetti e obiettivi concreti coordinati da una "cabina di regia", un soggetto di sistema, capace di raccogliere le eccellenze culturali, produttive e formative del territorio e di~egnafo con lo scopo di promuovere la partecipazione di soggetti pubblici e privati orientati all'innovazione.

Identità culturale: la Biennale del Design e le dismissioni creative ad Ascoli Piceno
il progetto della Biennale del Design, che avrà luogo nel 2010, si propone di valorizzare il ruolo di Ascoli Piceno come polo propulsore di una rete che produce, scambia e condivide know how sul design, a partire dalla presenza sul territorio dell'unica scuola pubblica di disegno industriale di livello universitario della Regione.

Le cosiddette dismissioni creative sono il secondo orizzonte strategico per la ridefinizione dell'identità culturale del territorio. Si tratta della nascita di nuovi centri di produzione creativa e culturale attraverso la riconversione di spazi di archeologia industriale.

Come indicato da Sandy Fitzgerald, rappresentante di Trans Europe Halles, che raccoglie esperienze europee di questo tipo, la comprensione del significato strategico della cultura è il punto di partenza per politiche territoriali che vadano oltre gli eventi one shot per dare nuovo respiro alle specializzazioni del tenitorio, sia quella creativa ‘che quella produttiva.