"Capitalismo di Rapina: la nuova razza predona dell'economia Italiana"
Ripatransone | Le manovre intorno a Telecom Italia, il crack della Parmalat, l'ascesa dei "Capitani Coraggiosi": Fiorani, Ricucci, Coppola e non solo, il libro ci racconta la storia sotterranea del capitalismo di rapina.
di Giuseppina Pica
Gerevini-Malagutti
Ad introdurre la presentazione: Patrizio Patrizi (Messaggero) moderatore d'eccezione, Remo Bruni (Assessore alla Cultura di Ripatranzone) e Mimmo Minuto de "La Bibliofila"
Tutto prende il via nel Gennaio 2003, ben prima che scoppiasse lo scandalo, una giovane stagista della Banca di Lodi scriveva al "Corriere della Sera" spiegando che c'era più che del marcio, in Danimarca.
La ragazza descriveva "il malaffare all'interno della banca, facendo sembrare una barzelletta le ispezioni della Banca d'Italia e i controlli dei revisori e dei sindaci (...) Il capo della direzione finanza, Gianfranco Boni, è la vera mente di tutti questi giochetti e utilizza i fidi scudieri per compiere le sue malefatte [...] Tutto il gioco è ben orchestrato e presuppone il coinvolgimento di non poche persone, soprattutto quelle deputate al controllo... Alla fine gli unici che ci rimetteranno saranno i piccoli risparmiatori [...]".
La missiva rimase sepolta sotto un mare di carta. Cinque anni dopo si raccolgono le idee.
Il libro è un'inchiesta a largo raggio: racconta le cose per come sono effettivamente andate, riporta fedelmente quanto è venuto alla luce, pubblicato sui giornali all'indomani di ogni scandalo, fotografa i protagonisti, finanziari e politici, e gli eventi del "capitalismo di rapina".
Un'affollatissima galleria di personaggi accomunati da due caratteristiche: il disprezzo assoluto delle regole e un'avidità senza fine. Personaggi illustri come Fazio, Fiorani, Ricucci, Coppola, Gnutti, tutti finiti sotto i riflettori dei media per effetto delle inchieste giudiziarie, alle cui spalle vive e lavora una folla di anonimi banchieri, avvocati, fiduciari.
Libro interessante e di facile lettura anche per chi non è ferrato di economia e finanza. Svela come pseudo-immobiliaristi e pseudo-banchieri senza idee e senza capitali, rubano al fisco e truffano migliaia di cittadini. Un libro-inchiesta, che ci riporta all'importanza dell'informazione.
Sono pochi giornalisti italiani capaci di fare inchiesta e raccontare episodi scomodi.
Con questo libro i tre autori, Paolo Biondani, Vittorio Malagutti e Mario Gerevini, si aggiungono in modo importante allo sparuto manipolo di eroi dell'informazione. Una lezione di giornalismo, un documento puntuale, dove le debolezze o "ruberie" quotidiane dei "furbi", emergono: "un mercato libero, che si gioca però con le carte truccate", e dove alla fine vincono sempre gli stessi.
Un libro dalla parte dei cittadini e dei risparmiatori che ha fatto e continuerà a far discutere.
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19/01/2008
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