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Château Lumière, ovvero l'incontro tra cinema e vino

San Benedetto del Tronto | Venerdì 25 gennaio (ore 18:00) all'Auditorium Comunale sarà presentato l'ultimo libro di Antonio Attorre, responsabile regionale di Slow Food. Ad introdurre l'autore sarà la prof.ssa Mariella Giammarini, docente di filosofia al Liceo Scientifico "Rosetti"

(Foto d'archivio)

Con Château Lumière, Antonio Attorre ripercorre in modo critico e puntuale la storia di una coppia di fatto di antica consuetudine. Il titolo del libro vuole rappresentare l'unione profonda tra vino e cinema: Château è l'inizio del nome di molte prestigiose etichette francesi (Château Latour Château Margaux, Château Mouton-Rothschild, ecc) mentre Lumière è il cognome dei fratelli Auguste e Louis, inventori del proiettore cinematografico.

Negli ultimi anni la presenza del cibo e del vino nel cinema è sensibilmente cresciuta: basti pensare a film come Sideways, Mondovino, Un'ottima annata. Titoli che hanno fatto scrivere e discutere di vino un pubblico ben più ampio di quello, solito, degli addetti ai lavori. Come il cibo, il vino sullo schermo è simbolico, identitario, narrativo, metaforico.

Tra le sue specificità, la più evidente è l'ebbrezza, ma anche gli aspetti legati alla percezione sensoriale rivelano una cifra peculiare, ricca di senso e di espressività. Gli aspetti legati a un mutato consumo del vino, poi, alla sua diversa fruizione rispetto a una dimensione quotidiana e alimentare, evidente in un Paese come l'Italia, a carattere rurale fino a poco più di mezzo secolo fa, ne accrescono rilevanza sociale e densità simbolica. Per questo il lavoro di Attorre si rivela essere anche un prezioso strumento di analisi sociologica e antropologica.

Château Lumière si apre con la classificazione dei filoni tematici e degli stereotipi attraverso i quali si può leggere la presenza del vino sullo schermo, per passare a raccontare la fortuna del vino al cinema nelle diverse epoche e nei diversi Paesi, per offrire infine un excursus su film nei quali il vino è presente come elemento significativo: come connotazione socio-economica, in funzione narrativa, come protagonista o anche come semplice "figurante" ma, sempre e comunque, interessante spia del prestigio o del ruolo che esso riveste nell'immaginario collettivo.

Passando da Hitchcock a Chabrol, da Tavernier a Iosseliani, da Wilder a Kaurismaki, il lettore ha così modo di rileggere la storia del cinema da una angolazione particolare, con il filtro di una coppa di Champagne o di un bicchiere di Chianti.

In appendice, una puntuale bibliografia e una ricca filmografia, a completare un'opera originale e stimolante.

21/01/2008





        
  



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