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Grottammare "Contro tutti i fili spinati del mondo"

Grottammare | Celebrato il "Giorno della Memoria" con l'inaugurazione ufficiale del dipinto murario di Carlo Gentili. Il Sindaco Merli: "E' un'opera che nasce dal ricordo della Shoah ma che, a nostro malgrado, è ancora troppo attuale"

di Marco Braccetti

(da sinistra): il Sindaco Luigi Merli, l'artista Carlo Gentili, il Sottosegretario Pietro Colonnella

"E' un'opera che evoca l'idea di tutto quello che non dovrebbe mai avvenire ma che purtroppo puntualmente ancora avviene". Così il Sindaco Luigi Merli descrive il dipinto murario realizzato dall'artista Carlo Gentili dal titolo Contro tutti i fili spinati del mondo inaugurato domenica 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria.

La cerimonia si è tenuta nel pomeriggio in Via Firenze (nei pressi della delegazione comunale di Zona Ascolani), alla presenza di diverse autorità politiche cittadine, dal Vicesindaco Fausto Tedeschi al Presidente del Consiglio Comunale Stefano Fabbioni. E' intervenuto anche il Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella. Significativa la presenza di molti rifugiati politici accolti da Grottammare, ai quali i volontari del GLS (Gruppo Umana Solidarietà) stanno cercando di dare un aiuto in ambito lavorativo, sanitario e burocratico.

Sono persone provenienti dall'Afghanistan, dall'Iraq e dalle regioni africane più politicamente instabili. Sono fuggiti dal "filo spinato" della persecuzione e della repressione del pensiero. Anche a loro quindi è dedicata l'opera di Gentili. Si tratta di un memorial artistico, una sorta di drammatico spartito musicale principalmente in bianco & nero dedicato a tutti quegli uomini, donne e bambini senza volto e senza nome reclusi dietro un filo spinato.

E' il primo dipinto d'arte moderna su muro idealmente dedicato alle vittime civili, aldilà di ogni latitudine, di ogni etnia, di ogni credo e di ogni inclinazione politica.

L'opera, lunga complessivamente oltre 65 metri, ha un corpo centrale di 48, il punto più alto è di 3,3 metri mentre quello più basso misura poche decine di cm. L'ampiezza totale è di 105 mq. E' un dipinto concepito come condanna e denuncia delle assurde violazioni dei diritti dell'uomo; è anche un segnale di speranza realizzato con una serie di segni spezzati, interrotti, non ultimati, che rappresentano le testimonianze, le speranze, i sogni, i messaggi ideali di quanti hanno visto la loro vita spezzata dalla violenza e dall'odio.

Si tratta di una serie di infinita (lunga tutta l'estensione del dipinto) di segni con valenza singola e collettiva, come a ricordare a tutti noi che ad ogni vita spezzata corrisponde un segno e ad ogni segno è idealmente collegata una speranza, una aspettativa che abbiamo l'obbligo di "far rivivere", rispettare e valorizzare per creare un futuro migliore per tutti.

Durante l'inaugurazione la prof. Maria Elisa Radaelli ha letto alcuni brani di Etty Hillesum e Alexander Solzenicyn testimoni delle atrocità del secolo scorso.

Il Sottosegretario Colonnella ha ricordato l'impegno ed il tributo di sangue che la provincia di Ascoli Piceno ha versato nella lotta contro il nazifascismo: "Questo avveniva oltre mezzo secolo fa, ma non possiamo dimenticare che nel cuore dell'Europa è avvenuta fino a pochi anni fa una tremenda e barbara pulizia etnica- afferma Colonnella riferendosi ai tragici fatti avvenuti negli anni '90 nell'ex Jugoslavia- L'opera di Gentili ci serva per mantenere vivo il ricordo di questi avvenimenti e ci faccia impegnare tutti per un futuro migliore".

Nel suo intervento il Sindaco Merli ha sottolineato che l'opera di Gentili vuole stimolare le coscienze di tutti i cittadini e, citando Primo Levi, ricorda: "Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo".

27/01/2008





        
  



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