Firme contro le armi nucleari: Sant'Elpidio si impegna
Sant'Elpidio a Mare | Megachip, Antimafia duemila e Fuoritempo: tre associazioni, con l'appoggio del Comune, per promuovere una raccolta di firme affinché le basi militari italiane non ospitino più armi nucleari
Nel 1975 l'Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. In Italia, invece, esistono 90 testate atomiche nelle basi di Aviano e Ghedi.
Secondo il diritto internazionale, l'Italia le deve rifiutare. Accade però che, per la propria appartenenza alla NATO, l'Italia accetti di ospitarle sul proprio territorio anche se nazioni come Canada, Grecia, Danimarca, Austria ed Islanda hanno chiesto ed ottenuto di non ospitare ordigni atomici della NATO, pur continuandone a far parte.
Anche l'Italia può ottenere la rimozione delle armi nucleari dal proprio territorio, unendosi ai 160 paesi dove è già vietato avere od ospitare armi nucleari. In tutto il mondo ci sono circa 30.000 testate nucleari.
E' partendo da queste considerazione che l' Associazione "Fuoritempo" in collaborazione con il gruppo Megachip Marche, Funima international Onlus e Antimafia Duemila, ha organizzato per il prossimo 31 gennaio, alle ore 21, presso l'Auditurium "G.Giusti" di Sant'Elpidio a Mare l'iniziativa "Un futuro senza atomiche": incontro - dibattito finalizzato alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che intende dichiarare il territorio della repubblica italiana "Zona libera da armi nucleari".
L'evento, patrocinato dal Comune di Sant'Elpidio a Mare, sarà un'occasione per discutere sul problema dell'utilizzo delle armi nucleari e sulle catastrofiche conseguenze che questo potrebbe avere. Al dibattito parteciperanno Francesco Montanari del Gruppo Fuoritempo, Pier Giorgio Caria del Gruppo Megachip Marche, Mara Testasecca della Funima Internation Onlus.
Durante la serata, inoltre, verranno raccolte le firme per la legge d'iniziativa popolare a favore dello smantellamento degli arsenali nucleari in Italia che, affinché possa iniziare il suo iter parlamentare, dovrà essere sottoscritta, entro la fine del prossimo marzo, da almeno 50 mila persone.
A tal proposito il Sindaco Alessandro Mezzanotte ha dichiarato: "Nel mondo si stima la presenza di 26.000 ordigni nucleari, dei quali 12.000 schierati e 3.500 in stato di allerta, pronti ad essere lanciati in pochi istanti. La presenza di tali ordigni sul territorio italiano ed europeo rappresenta un enorme ed ingiustificato pericolo per le popolazioni civili, per l'ambiente e per la salute collettiva ecco perché abbiamo voluto patrocinare questa iniziativa".
"L'ipotesi di incidenti con gravi potenzialità distruttive - aggiunge il Vice Sindaco Sibilla Zoppo Martellini - non è da considerarsi improbabile dato che documenti ufficiali del Pentagono, recentemente desecretati, hanno rilevato come in passato si siano già verificati diversi incidenti tenuti nascosti all'opinione pubblica, come ad esempio quello di Palomares, in Spagna, nel gennaio del 1966, dove un bombardiere atomico B-52 entrò in collisione con il proprio velivolo di rifornimento aereo o come quello del 21 gennaio 1968, quando un B-52 con quattro ordigni nucleari a bordo, si schiantò nei pressi della base aerea di Thule, in Groenlandia".
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28/01/2008
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Kevin Gjergji