Canoni demaniali: le Regioni chiedono al governo la riapertura del confronto
Ancona | Il vicepresidente Agostini:"Ferma contrarietà all'aumento. Serve un tavolo tecnico".
Gli assessori nel documento sottolineano la necessità di costituire un tavolo tecnico che rielabori, con le Regioni e le associazioni di categoria, nuovi criteri per la determinazione dei canoni demaniali che tengano conto delle diverse tipologie, dei periodi di utilizzo e dei differenti regimi giuridici dei beni, lasciando alle Regioni una possibile differenziazione in ragione delle caratteristiche delle strutture ricettive e delle differenti situazioni geografiche, ambientali e socio economiche.
Nel documento si richiede inoltre la modifica urgente e improcrastinabile della Legge 296/2006 (finanziaria 2007) per quanto riguarda, in particolare, il calcolo dei canoni riferito alle pertinenze demaniali, in quanto l'applicazione della norma sta creando difformità interpretative, nonché una palese disparità tra le imprese balneari.
"Le Regioni e in particolare le Marche - ha precisato Agostini - con il documento hanno voluto manifestare, sul piano politico, la loro ferma contrarietà agli aumenti dei canoni demaniali determinati in maniera difforme dalle proposte perequative e ragionevoli inoltrate dalle stesse Regioni al competente Ministero; preoccupazione è stata altresì manifestata per lo stato di incertezza che regna nel settore.
Ci auguriamo - ha proseguito l'assessore - che nonostante l'attuale fase politica nazionale, da parte degli organi dello Stato competenti, si comprenda la gravità della situazione e si trovino, da subito, gli spazi per aprire un costruttivo confronto con tutte le parti, pubbliche e private, per evitare che la prossima stagione balneare si apra all'insegna della incertezza per migliaia di operatori turistici delle Marche e delle regioni interessate".
Agostini, infine, dopo aver auspicato che la attuale ferma presa di posizione delle Regioni possa raggiungere lo stesso positivo risultato ottenuto con l'accantonamento della proposta d'aumento indiscriminato del 300 % dei canoni avanzata a suo tempo dal Governo Berlusconi, ha assicurato la costituzione di un tavolo regionale di confronto e concertazione tra tutti gli Enti e i soggetti interessati, comprese le associazioni di categoria dei concessionari demaniali, per aprire una nuova fase in cui la collaborazione interistituzionale unitamente ad una opportuna semplificazione, snellimento e razionalizzazione delle procedure, potranno arrecare notevoli benefici per le imprese balneari che, giustamente, richiedono risposte certe, in tempi brevi.
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31/01/2008
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