Vertice tra Confindustria, rappresentanze sindacali, Provincia, Comune e lavoratori della Foodinvest
San Benedetto del Tronto | Si prospetta ancora un vuoto di soluzioni nella crisi profonda degli stabilimenti della famiglia Malavolta. Il Sindaco Gaspari amareggiato per la situazione lasciata in eredità dalla proprietà dell'azienda
di Matteo Pagnoni
Ancora un vertice ad Ascoli Piceno tra Confindustria, rappresentanze sindacali, l'Assessore alle politiche del lavoro Emidio Mandozzi e il Sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari sulla crisi che ha colpito gli stabilimenti della Foodinvest e della Marollo.
Doveva esserci anche la proprietà Malavolta, ma sono intervenuti all'incontro due rappresentanti, il Dott. Gaita e il revisore contabile Dott. Galli.
Il sindaco Gaspari, intervistato sull'esito del tavolo di discussione si dice "Deluso in primis per come la proprietà stia vivendo con eccessivo distacco la vicenda".
Il nostro primo cittadino poi oltre che in veste di autorità istituzionale è intervenuto come ex rappresentante della sicurezza della Foodinvest, sollevando il caso della "Pericolosità della presenza nello stabilimento di Porto D'Ascoli di una vasca contenente un massiccio quantitativo di ammoniaca, usata per ottenere il raffreddamento delle derrate alimentari."
Pare infatti che in questi ultimi mesi i Malavolta abbiano licenziato anche il personale addetto alla sorveglianza dello stabile. In questi giorni soltanto un nutrito gruppo di operai rimane a presidiare lo stabilimento. La presenza di una sostanza altamente pericolosa come l'ammoniaca, senza adeguate misure di sicurezza, rappresenta un grosso rischio per la popolazione della città.
Altra sconfitta poi il progetto della vasca per raccogliere le acque delle falde più profonde, che avrebbe erogato acqua alle aziende del freddo nella nostra zona. Nei periodi di siccità avrebbe funzionato da "toccasana", senza ricorrere all'uso di piani di emergenza. Il suddetto progetto è stato approvato in via definitiva nei mesi scorsi, dopo 11 anni di discussioni, tra frenate e polemiche anche per colpa dell'impatto ambientale."Uno sperpero di denaro pubblico" commenta Gaspari.
Si è osservato poi come mai sia stato possibile leggere nel Concordato che "Le semine sarebbero proseguite fino a settembre, così da soddisfare le commesse della Nestlè fino al mese di Dicembre, per poi sentirsi dire che non ci sono più soldi per gli imballi dopo 20 giorni. E' stato il modo peggiore con cui la famiglia Malavolta ha gestito la crisi, lasciando in eredità una situazione a dir poco pessima" conclude il primo cittadino.
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13/02/2008
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