Un traguardo importante nella storia infinita del processo a carico del funzionario per le opere pubbliche di istanza ad Ancona Vincenzo Mattiolo. Nel 1992 fu ritenuto infatti corresponsabile dell'esondazione del Tronto, a seguito di interventi sbagliati sull'alveo del fiume, uno fra tutti il restringimento considerevole degli argini del fiume.

Un iter processuale contorto e lungo 16 anni, che ha portato oggi al pronunciamento della Corte di Appello di Perugia, che riconosce la colpa grave all'ingegner Mattiolo.
Caduta in prescrizione la condanna, la sentenza assume un significato particolare, in quanto in sede civile darà luogo alla procedura per il risarcimento dei danni.

Ricordiamo le numerose famiglie ed aziende colpite dalla violenta esondazione, che subirono ingenti danni a case, attrezzature, autoveicoli e macchinari.

Va da sé che il Ministero aprirà una fase per permettere il futuro risarcimento dei danni, non potendo il Mattiolo da solo riuscire logicamente a coprire la somma necessaria.

"Finita la parte penale e riconosciuta finalmente la colpa grave. Ora parte la fase del risarcimento, faremo un calcolo per quantificare i danni subiti dalle famiglie e dal Comune" conclude il Sindaco Giovanni Gaspari.