Questa mattina, agenti della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, in collaborazione con la Squadra Mobile di Pescara, dopo indagini che hanno visto anche l'utilizzo di intercettazioni telefoniche, hanno scoperto l'attività di un gruppo di persone dedito in maniera seriale a truffe ai danni di persone anziane. Sono stati arrestati Rosa Bevilacqua, 36 enne nata a San Severo in Puglia e residente a Montesilvano; Antonino Galletta, messinese di 50 anni residente a Cappelle sul Tavo (PE) ed Enzo Di Felice, nato a Pescara nel 1971 residente a Montesilvano. E' ancora ricercata una quarta persona, Sascia Santapaola.

A carico dei quattro, il gip di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice, condividendo le richieste della Questura e del pm Ettore Picardi, ha emesso un'ordinanza di misura cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, in relazione a quindici episodi, consumati e tentati, svoltisi in questa provincia ma in quelle di Foggia e Macerata.

Il modus operandi adoperato dal sodalizio criminale è il seguente: la donna del gruppo, fingendosi straniera, avvicinava la potenziale vittima, molto spesso individuata nei pressi di mercatini rionali del posto, adducendo di essere alla ricerca di un determinato medico (inesistente) a favore del quale il padre, in punto di morte, aveva disposto la donazione di una consistente somma di denaro come ricompensa per avergli salvato la vita durante la seconda guerra mondiale; a questo punto interveniva un complice che, simulando di essere a sua volta un medico, si dichiarava disposto ad aiutare la donna straniera e, dopo alcune finte telefonate, comunicava che il dottore destinatario del lascito ereditario era deceduto.

La falsa benefattrice, fingendo sconforto e disperazione per la notizia appresa, manifestava l'intenzione di voler comunque devolvere il denaro in beneficenza, donandone una parte alle due persone (vittima e complice) che l'avevano aiutata. Dopo una lunga opera di persuasione, la vittima veniva indotta a credere che per formalizzare la donazione sarebbe stato necessario recarsi da un notaio, il quale però avrebbe avuto bisogno di una certa somma di denaro a garanzia della transazione.

L'anziano, a quel punto, veniva convinto a prelevare una somma in banca, dai 3.000 ai 9.000 euro a seconda delle sue disponibilità economiche. Effettuato il prelievo, alla presenza di un terzo complice che sorvegliava a distanza la vittima all'interno della banca, l'anzianoveniva fatto salire in macchina e, lungo il tragitto per recarsi dal notaio, con il pretesto di dover acquistare una marca da bollo, lo si faceva scendere. Allontanatasi la vittima, i malfattori si dileguavano con i soldi prelevati poco prima.

Il continuo e crescente fenomeno delle truffe in danno di anziani che vivono di piccole pensioni perpetrate con il così detto sistema "del lascito ereditario" o "all'americana", ha indotto la Questura a controllare attentamente gli accadimenti di quest'ultimo periodo nel centro cittadino. Il danno creato alla vittima di turno da parte di soggetti privi di scrupoli è devastante, sia per la perdità di denaro che sotto il profilo psicologico. Spesso, infatti, si è osservato come gli anziani preferiscono non denunciare per vergogna e per la difficoltà di dover spiegare ai famigliari quanto accaduto, nel timore di essere ulteriormente colpevolizzati.