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Foodinvest: chiusura del sito e rescissione contratto con la Nestlé

San Benedetto del Tronto | Ultime tristi battute per la vita del sito produttivo di Porto D'Ascoli. Unica buona notizia la messa in sicurezza della zona con la chiusura definitiva dell'impianto.

di Cristian Ciarrocchi e Matteo Pagnoni

"Con noi muore l'altra professionalità !" - questa la frase che ha accompagnato la manifestazione degli operai della Foodinvest davanti al Centro per l'Impiego sito in viale De Gasperi.

La manifestazione si è tenuto lì davanti, non solo come luogo simbolo di disoccupazione, speranze e flessibilità, ma poiché all'interno si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato le maestranze della Foodinvest assieme ai propri sindacalisti, il dott. Galli, il dott. Gaita, il commissario straordinario Petrocchi e il sindaco Giovanni Gaspari.

Decisiva la riunione, per le sorti dello stabilimento di Porto d'Ascoli, che come ricordano i lavoratori rappresenta non solo una gran parte della ricchezza del settore agro alimentare del Piceno, ma è anche simbolo di tecnologia all'avanguardia nel settore dei prodotti surgelati a livello italiano.

Il dott. Gaita, dopo aver confermato la rescissione del contratto da parte della Nestlè, è intervenuto sulla questione sicurezza dello stabilimento, classificando come "Compito certo per la proprietà" proponendo la chiusura del sito.

Forte la risposta del sindaco Giovanni Gaspari, il quale ha ricordato che la responsabilità della zona appartiene al primo cittadino e all'Amministrazione della città e che "La sicurezza dell'impianto non è un compito, ma un dovere, altrimenti si va sul penale".

Ricordiamo infatti che nello stabilimento si faceva uso massiccio di ammoniaca, sostanza necessaria alla surgelazione degli alimenti. Un alto quantitativo incustodito presente nel sito di Porto D'Ascoli rappresenterebbe una forma di minaccia alla salute dei cittadini residenti nella zona.

Mentre la riunione ha aperto dubbi ulteriori sul futuro precario degli operai e sulle sorti dell'intero settore agro alimentare della zona, forti si sono sentite le grida degli operai che protestavano fuori dal Centro per l'impiego.

L'unica speranza adesso è che queste grida non siano parole al vento e che lo stabilimento posso continuare ad essere ancora in un futuro sia un vanto per la nostra zona che un lavoro sicuro per i dipendenti.

19/02/2008





        
  



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