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Creare un Olio Dop del Piceno...

Castel di Lama | Rilanciare la cultura dell'olio con professionisti qualificati che lo valorizzino, insieme a tutti i prodotti tipici del territorio.

erba e olio

E' una delle sfide degli esperti, tra cui anche un Accademico nazionale, che tengono a Castel di Lama il corso "scientifico" per tecnici-assagiatori di olio d'oliva, con allievi da tutta la provincia.

"Nelle province vicine dell'Abruzzo, a Teramo, Chieti e Pescara, ne hanno già tre, ognuno con la propria varietà : cosa aspettiamo noi a promuovere e realizzare un Olio DOP del Piceno, se ne abbiamo tutte le potenzialità ?".

La sfida e la proposta alle istituzioni pubbliche, oltre che ai produttori ed operatori economici, l'ha lanciata lunedi sera il prof. Leonardo Seghetti a Castel di Lama, a margine di una lezione del corso di carattere scientifico per tecnici-assaggiatori di olii vergini di oliva, che si sta svolgendo nella cittadina da qualche settimana ad oggi, e che è tenuto anche da "Accademici nazionali dell'Olio", come la prof. Franca Angerosa, abruzzese, oltre ad altri tre docenti.

"L'Italia ha un tesoro di oltre 470 varietà d'olive diverse - ricorda Seghetti - , e già molti territori, 36 in totale, hanno creato con esse il loro Olio a denominazione di origine protetta, certificato dalla UE, proprio per proteggerlo e valorizzarlo dal punto di vista economico e turistico-culturale.

Nelle Marche invece c'è solo quello limitatissimo nella produzione di Cartoceto, e niente altro. Le colline ascolane e i produttori esistenti, e tutto il comprensorio potrebbero beneficiare molto della creazione di un Olio Dop del Piceno, che non solo lo identifichi e lo difenda, ma ne faccia crescere il valore, insieme a quello di tutti gli altri prodotti tipici e unici della nostra zona. Ma i nostri enti, tranne alcuni, ancora attendono gli eventi."

E gli eventi potrebbero andare in senso opposto a quello auspicato dal prof. Seghetti, e condiviso dall'assessore all'agricoltura di Castel di Lama Tommaso Amadio, promotore del corso di formazione locale. E questo perché i prodotti di qualità del comparto sono sempre di più presi in una morsa composta da una lato dall'invasione di merce estera, in particolare spagnola, in gran quantità ma di bassa qualità, e dall'altro da un industria che detiene il 96% del mercato del settore, lasciando alle DOP il 4%.

"Occorre fare qualcosa per modificare questa situazione - dice la prof. Angerosa, accademica nazionale dell'Olio - anche perché, come dimostra la vasta e qualificata partecipazione a questo progetto di Castel di Lama, c'è grande interesse dei produttori, dei consumatori, dei giovani, dei professionisti a questa materia, che si sposa con una maggiore qualità della vita e dell'ambiente in cui viviamo.

Dobbiamo difendere i tesori della nostra terra, e la loro unicità." E questo anche lo scopo del corso organizzato dal Comune lamense, che come seconda iniziativa pratico-formativa, dopo quella sull'oliva tenera, ha visto l'adesione di 25 allievi, da imprenditori a insegnanti, da produttori a giovani laureati, provenienti da San Benedetto, Acquavia, Spinetoli e tutto l'ascolano.

A loro, al termine del corso prevista per fine marzo, andrà un attestato che permetterà l'iscrizione in un apposito albo nazionale di tecnici-assaggiatori.

Favorendo la crescita di nuove professionalità ed esperti, che di sicuro promuoveranno una cultura dell'olio diversa e molto più sensibile alle tematiche ambientali e turistiche. "Dato il successo del progetto, che segue anche convegni e iniziative pubbliche promosse nello stesso ambito negli ultimi anni - dice l'assesore Amadio - noi proseguiremo su questo strada, con lo scopo di far divenire Castel di Lama il centro di riferimento per i dibattiti e l'informazione in questa materia. "

23/02/2008





        
  



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