Minacciati di morte i figli di un imprenditore
Ascoli Piceno | Gli investigatori che hanno collegato i due inquietanti episodi avrebbero già alcuni indizi. Uno sconosciuto chiede due milioni di euro. Tre settimane dopo spedisce un proiettile per posta
Adirittura in una telefonata gli sono stati chiesti due milioni di euro mentre in una busta gli è stato recapitato un proiettile.
Gli episodi sono ora all'esame degli investigatori che dopo alcuni giorni di indagini hanno escluso possa trattarsi di uno scherzo e raccolto alcuni indizi che potrebbero portare alla soluzione del caso.
Attorno alle 21 del giovedì precedente il Natale, l'imprenditore ascolano ha ricevuto una chiamata anonima.
Dall'altro capo del telefono la voce dal timbro forte di un uomo con accento siciliano gli ha detto: "Entro dieci giorni dovrai procurarti due milioni di euro in banconote usate che poi, sulla base delle indicazioni che ti farò avere, mi consegnarai in un luogo stabilito. Ricordati che non devi parlarne con le forze dell'ordine altrimenti saranno guai seri per te e la tua famiglia".
La vittima non si è lasciato intimorire e la mattina seguente si è recato presso la caserma dei carabinieri ed ha raccontato per filo e per segno il contenuto della telefonata . Gli è stato chiesto se in precedenza vi fossero stati altri tentativi simili e se negli ultimi tempi, svolgendo la sua attività, avesse intrapreso qualche azione che potesse avere provocato una così grave reazione.
Alle due domande, però, l'imprenditore ha fornito risposta negativa in quanto le sue azioni di ogni giorno erano state sempre improntate al rispetto delle regole. Sono scattate le prime indagini che però si basavano su elementi molto scarni.
Attraverso i tabulati telefonici si è scoperto che la chiamata era stata fatta da un telefono pubblico. Si è anche ipotizzato potesse trattarsi di uno scherzo di pessimo gusto.
Ma, a distanza di tre settimane si è registrato un secondo inquietante episodio. All'ufficio postale dove viene smistata giornalmente la corrispondenza, un'impiegata si è accorta che in una busta indirizzata c'era un oggetto che poteva essere un proiettile. Immediatamente si è provveduto a segnalare il caso alle forze dell'ordine.
Sul posto sono arrivati alcuni esperti che al tatto non hanno avuto dubbi: la busta conteneva un proiettile: a questo punto è stato deciso di aprirla.
Insieme al proiettile c'era un biglietto in cui si leggeva: "Questo proiettile ti è stato indirizzato per non aver rispettato quanto ti era stato ordinato".
Due i fatti accertati: la telefonata è partita da Ascoli ed anche la lettera è stata imbucata nella nostra città. Le indagini sono quindi orientate verso l'ambiente della malavita locale ed è stato escluso che si possa trattare di uno scherzo. Sulle indagini viene mantenuto uno strettissimo riserbo per evidenti ragioni di sicurezza.
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04/02/2008
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Betto Liberati