Quando la pubblicità ti assilla non puoi sfuggire dall'impulso irresistibile di fare zepping. Sempre più spesso ci capita di imbatterci in un canale arabo, o cinese, o anche svedese.

Si può saltellare da un programma all'altro senza capire quello che dicono ma anche senza capire il linguaggio parlato c'è comunque comunicazione con il linguaggio non verbale: gli atteggiamenti, il gesticolare con le mani, il modo di vestirsi o con qualche altro simbolo comunicativo.

Siamo incuriositi e quindi facciamo uno sforzo per capire, per relazionarci con quel dialogo. Involontariamente inneschiamo un elemento di reciprocità riconoscendo l'altro, diverso, come interlocutore. E quindi, involontariamente, abbiamo fatto un dialogo interculturale.

Il mondo dei media globalizzato ci spinge a fare intercultura. Ormai è difficile sfuggire a questa contaminazione culturale. Ci dobbiamo attrezzare o meglio educare ad un contesto interculturale.
E' per questo motivo che la Comunità Europea ha dedicato l'anno 2008 al dialogo interculturale.

L'imput culturale della Comunità Europea è stato naturalmente colto dall'associazione "Centro Ricerche Personalistiche Raissa e Jacques Maritain"
Proprio il dialogo interculturale è il tema dei diversi convegni organizzati dal Centro Ricerche Personalistiche Raissa e Jacque Maritain coordinato dalla professoressa Giancarla Perotti.

L'ultimo convegno (il secondo della serie) organizzato ieri nella Sala Consiliare di Acquaviva Picena aveva per tema: "Intercultura per una cittadinanza cosmopolita".
Patrocinato dalla Provincia di Ascoli Piceno e dal Comune di Acquaviva Picena, ha avuto come relatore la dottoressa Giavanna Cipollari e l'introduzione dal Vescovo della Diocesi di San Benedetto del T-Ripatransone-Montalto Marche monsignor Gestori.

Tra le autorità presenti l'onorevole Pietro Colonnella, il Consigliere Regionale Guido Castelli, l'assessore provinciale Olimpia Gobbi e il Sindaco di Acquaviva Picena Tarcisio Infriccioli.

Tra l'altro si è sottolineato che educare, in contesto interculturale, significa educare ai valori, a confrontarsi , a sperimentarsi con essi, a dialogare. Dialogare inteculturalmente significa andare incontro all'altro, desiderare di andare verso il pluralismo. Educare inteculturalemente significa acquisire un'attitudine alla relazione con l'altro, nella sua complessità.

Il numeroso pubblico presente al convegno ha anche dato vita a un interessante serie di interventi che ha arricchito il dialogo culturale del dibattito.