Visita del Presidente della Repubblica nelle Marche
Ancona | Gli interventi di Spacca e Napolitano al convegno "L'economia marchigiana nel mercato globale ".
Il Presidente della Repubblica Napolitano, in visita nelle Marche, è stato accolto dal Presidente Spacca, presso la facoltà di Ingegneria.
Spacca ha rivolto a Napolitano un ''saluto affettuoso'', ricordando il rapporto che lega il Capo dello Stato alle Marche: ''Un rapporto che si e' consolidato 10 anni fa, in occasione del dramma del terremoto, quando nella sua veste di ministro degli Interni ci fu accanto nella fase dell'emergenza e nell'impostazione della legislazione della ricostruzione.
E 10 anni dopo, nella ricorrenza di quell'evento, come presidente della Repubblica, ha saputo trovare le parole piu' giuste per sottolineare la forza, il coraggio, la capacità di risposta della nostra gente a quella tragedia''. E un saluto ''pieno di calore ed affetto'' Spacca lo ha rivolto anche alla signora Clio, Bittoni, marchigiana di Chiaravalle. A questo punto la folta platea si è rivolta con un affettuoso applauso all'indirizzo della moglie del Presidente della Repubblica che questa mattina si è recata in visita all'Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona.
''La signora Napolitano - ha continuato Spacca - interpreta perfettamente l'identita' della gente delle Marche: l'impegno costante, la determinazione, la mitezza, la resistenza alla fatica, la sobrieta', la discrezione''.
''Tutti noi nella nostra comunità, ogni giorno, cerchiamo di meritarci l'onore di essere marchigiani - ha proseguito Spacca - rispettando gli insegnamenti e lo spirito dei nostri padri. Attraverso la passione, il rigore e il senso di responsabilita' nei comportamenti, e, soprattutto, con la tensione costante ad 'abbreviare le distanze tra il dire e il fare', una definizione del riformismo della politica data da Giovanni Falcone, con una espressione di straordinaria incisività ".
Queste virtù, hanno ''consolidato e rafforzato un modello sociale, economico, istituzionale, che per indici di crescita e coesione oggi pone le Marche nelle posizioni di eccellenza nel nostro Paese''. Spacca ha quindi parlato di ''un sistema economico vitale, che sviluppa una strategia competitiva basata su due leve fondamentali: l'innovazione e l'internazionalizzazione.
Non la delocalizzazione - ha tenuto a precisare - ma l'internazionalizzazione, che significa guardare soprattutto alle aree di maggior crescita del mondo, dove e' possibile acquisire importanti quote di mercato''. ''Naturalmente - ha poi ammesso Spacca - esistono anche criticità settoriali e territoriali, che non sono sottovalutate. Anzi, c'e' un grande impegno per limitarne gli effetti, a tutela del lavoro e dei lavoratori. Perchè il lavoro, soprattutto, e' la nostra ricchezza.
Le Marche non possiedono rendite di posizione, nè di natura finanziaria, nè commerciale o di materie prime''. Da qui, il riferimento al modello marchigiano di sviluppo, ''studiato in tutto il mondo, perche' - in contrasto con la teoria economica classica - e' stato capace di alimentare una crescita senza fratture come l'aveva definita il grande economista Giorgio Fuà, coniugando sviluppo e coesione, qualità della vita e del territorio, rigore e responsabilità ''.
''La nostra regione, soprattutto in questa delicata e complessa fase di incertezza, vuole condividere ed essere un riferimento per i problemi della comunità nazionale. Un riferimento - ha aggiunto Spacca - capace di alimentare fiducia in quanti vogliono affrontare il futuro, coniugando la crescita con la coesione sociale, nel rispetto dell'ambiente e del territorio.
Le Marche, si propongono come un modello di quella 'cultura della coesione e della creatività di cui ha tanto bisogno il nostro Paese, come lei - rivolto a Napolitano - ha sottolineato nel suo discorso di fine anno. Per allontanare lo spettro del declino e rilanciare con forza la speranza e la fiducia nel futuro. Secondo Spacca la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assume un particolare significato anche perchè avviene in un periodo ''importante per la vita della nostra Repubblica: le celebrazioni del 60/o anniversario della Costituzione".
''Lei Presidente - ha proseguito Spacca - rappresenta l'unita' nazionale. E' l'autorevole e convinto Garante della Costituzione, che incarna il patrimonio straordinario di valori di libertà, di eguaglianza, di giustizia, di pace e progresso sociale, scaturiti dalla storia gloriosa del nostro popolo''. ''Valori vivi, sentiti, che - ha aggiunto - ci hanno consentito sempre, anche a fronte di aspre contrapposizioni, di ritrovare la forza di un cammino comune. Sono valori che garantiscono la linfa vitale della democrazia e che lei contribuisce a consolidare e diffondere con l'esempio della sua vita e del suo messaggio."
Il Capo dello Stato, intervenuto fuori programma, a chiusura dei lavori del convegno, ha mostrato il suo apprezzamento per i successi che continua a mostrare il cosiddetto ''modello marchigiano'' del quale ha sottolineato la ''singolare sintonia che realizza fra realta' produttiva, istituzioni e autonomie, restando in armonia con i valori della gente marchigiana. I meriti di questo sistema, basato sulla piccola e media impresa sono indubbi.
Ma - ha proseguito Napolitano - rimane un gravissimo divario nello sviluppo economico e civile di una parte dell'Italia rispetto all'altra. Devono farsene carico anche gli studiosi.
Mi auguro che ci sia una nuova leva di economisti coraggiosi, intelligenti, perché - ha sottolineato- non ci sarebbe stata crescita, sviluppo lungo sentieri difficilmente immaginabili dopo stagioni economiche difficili del dopoguerra se non si fossero sprigionate formidabili energie creatrici dal mondo imprenditoriale e dal mondo del lavoro; se non ci fosse stato un sistema delle istituzioni a sostenerle; in ultimo, se non ci fossero state intelligenze straordinarie, innovative, anticonvenzionali impegnate nella ricerca di un nuovo possibile sviluppo'', così il Presidente della Repubblica, elogiando la figura dell'economista Giorgio Fua', uno dei fondatori dell' Università di Ancona e dell'ISTAO, ricordando che con la sua attività ha dimostrato come ''un grande economista'' possa operare per l'interesse generale e il progresso sociale.
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03/03/2008
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