Nel periodo pre-elettorale e nel periodo post-elettorale sono avvenuti alcuni episodi che mi hanno portato ad un triste ricordo della gioventù. Il primo si riferisce al saluto fascista del signor Ciarrapico, che si è dichiarato orgoglioso di essere fascista. Il secondo riguarda il sindaco di Alghero, il quale, forte del recente successo elettorale, ha stabilito che la banda musicale cittadina non debba eseguire il brano Bella Ciao, con la scusa che potrebbe creare divisioni.

Il terzo riguarda la scoperta nella lista di Schindler di un ebreo fiorentino morto nel 1974. Costui aveva perso moglie figlia ad Auschwitz. Nel 1942, con le leggi razziali in vigore, una famiglia fiorentina ospitò clandestinamente una famiglia di ebrei con gravissimo rischio, grazie anche alla solidarietà dei vicini. Erano padre, madre ed una figliola di circa 11 anni. Questa disgraziata famiglia era costretta ogni due tre mesi a cambiare domicilio, se lo trovavano, poiché in ogni strada erano presenti i capi strada che erano spie fasciste. La madre, quando faceva la spesa, non poteva comprare più di tanto per non far nascere il sospetto che quella famiglia era cresciuta. C’erano occhi aperti dappertutto per scovare questi italiani da mandare a morire in Germania.

Questi disperati, avevano gli occhi terrorizzati quando bussavano alla porta. E di gente capace di tante orrende azioni contro persone indifese, un parlamentare deve dirsi orgoglioso? Non vi sembra vergognoso per lui e soprattutto per chi lo ha messo in lista solo perché possiede giornali? La cosa non sorprende, chi lo ha fatto eleggere non ha mai voluto partecipare alle celebrazioni del 25 aprile, anniversario della Liberazione.

Tre milioni e mezzo di voti per la nascita del Partito Democratico sono, sostanzialmente, l’antifascismo che almeno la metà degli italiani, hanno conosciuto negli anni della sconfitta e della vergogna e poi della reazione partigiana. Un antifascismo che esce fisicamente integro dagli anni della mediocrità civile, dell’edonismo grossolano, dell’affarismo senza principi. Voglio dire che negli italiani che abbiamo visto fare la coda davanti ai seggi elettorali abbiamo visto ritornare l’Italia delle persone oneste, per bene, che sanno leggere e scrivere, che conoscono la buona educazione, che vogliono vivere in un paese civile.

Questa Italia antifascista è tornata, ripeto, con i suoi tre milioni e mezzo di voti per una semplice ragione: perché il ritorno del fascismo è un pericolo reale, perché gratti il perbenismo borghese ti ritrovi le bandiere della X Mas e con le croci celtiche, le facce delle brigate nere, i picchiatori di borgata, le donne della fiamma tricolore che vanno in giro con le pistole nella borsa. I tre milioni e mezzo che hanno votato per il Partito Democratico, sono la nostra assicurazione sulla vita e sulla libertà.

Ci difendono dalla pigrizia e dalla rassegnazione, dalla cattiva tentazione dell’antipolitica. Lasciamoli fare, lasciamoli dire, intanto noi, i nostri figli e i nostri nipoti resteremo onesti e virtuosi! Nel marcio, finiamo d’essere tutti uguali, tutti sporchi, tutti disposti a cedere, a lasciar fare.