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1945-2008: il nostro 25 Aprile

Ascoli Piceno | Riportiamo una riflessione di Massimiliano Catani, Presidente del circolo cittadino del PRC: "La Storia della Resistenza non va riscritta: va studiata. Ricordare il 25 Aprile vuol dire, anche, riflettere lucidamente sul pericolo insito in ogni populismo".

Anche le frecce tricolori festeggiano il 25 Aprile (Foto d'archivio)

Da Massimiliano Catani Presidente del Circolo di Ascoli Piceno del Partito della Rifondazione Comunista riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Sessantatre anni fa, il 25 aprile del 1945, l'Italia insorta e resistente si liberò dalla dittatura del nazi-fascismo e dall'occupazione militare di un paese straniero. Morirono per la nostra libertà di parola, di stampa e di voto 35.000 donne, uomini e ragazzi. Morirono a vent'anni, sognando un'Italia libera e democratica. Il loro sacrificio ha reso possibile la scrittura di una Costituzione repubblicana fondata sui principi di uguaglianza, giustizia, pace, libertà, pari opportunità e non discriminazione.

Non è vero, come sostiene il Centrodestra oggi al potere, che i morti della Storia sono tutti uguali. C'è chi è morto per la nostra libertà di stampa, per il nostro diritto alla casa, per il nostro diritto all'istruzione, per il nostro diritto alla salute, per il nostro diritto al voto e alla partecipazione politica, e chi invece è morto CONTRO questi diritti, in difesa delle truppe occupanti della Germania nazista e in nome di una visione gerarchica e dittatoriale del mondo.

La Storia della Resistenza non va riscritta: va studiata. La Costituzione Repubblicana non va smantellata: va salvaguardata e applicata in ogni luogo di nuovo sopruso e sfruttamento, disuguaglianza e ingiustizia, guerra e discriminazione.

Questa è la nostra Resistenza: non una nozione didattica ma uno stato d'animo vivo e attuale. Al di là della commemorazione storica, il 25 Aprile di quest'anno ci impone una riflessione profonda sul significato dei termini "Fascismo", "Resistenza", "Libertà di parola" e "Libertà di stampa". È la prima volta dal 1924, anno in cui i deputati del Partito Socialista e del Partito Comunista furono indotti ad abbandonare Montecitorio, che le forze della "Sinistra italiana" risultano escluse dalla vita e dal dibattito parlamentari.

Vi è un nuovo fascismo, dal volto umano e rassicurante, populista e democratico, che minaccia il mondo. È la cultura che vuole far pagare ai più deboli i saldi della globalizzazione e della crisi economica. Nel Sud del mondo, con la guerra d'invasione e con il sopruso militare. Da noi, con il sangue dei morti sul lavoro, con le lacrime dei lavoratori precari, dei nuovi sfruttati e dei giovani studenti senza futuro.

È la cultura della grande borghesia di centrodestra e centrosinistra che ha condotto, con il consistente appoggio teorico ed economico di fondazioni estere, banche, Confindustria e mass-media, una logorante campagna di diffamazione e ricatto, gridando all'inutilità di un voto a "Sinistra". Le parole di Montezemolo di questi giorni, contro i sindacati e contro il diritto di sciopero, fanno luce sul processo in atto, contro il quale siamo chiamati a reagire con coraggio ma anche con lucidità e intelligenza.

Non è con il populismo superficiale dei Vaffa-boys che impediremo al "Nuovo fascismo" di corrodere la nostra cultura sociale e civile, il nostro stato di diritto. Le proposte di legge presentate da Grillo fanno in realtà un grande favore proprio a quei poteri economici e finanziari che guidano il processo storico in atto. Abrogare la legge sui finanziamenti ai giornali non vuole dire altro che abolire i principi costituzionali di libertà di stampa e diritto di informazione, andando a colpire esclusivamente la stampa libera, indipendente e alternativa, quella che cioè non gode di sostegni finanziari da parte di banche, grandi industrie e mafie.

Ricordare il 25 aprile vuol dire, anche, riflettere lucidamente sul pericolo insito in ogni populismo, che tra superficialità e demagogia, pressappochismo e generalizzazioni, rischia seriamente di offrire un grande aiuto al fascismo di ritorno.

25/04/2008





        
  



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