Durante la festa di fine stagione organizzata presso lo chalet "Bagni Andrea" abbiamo intervistato il presidente della Samb Gianni Tormenti facendo il punto sulla stagione sportiva appena terminata e analizzando le attuali problematiche circa la vicenda stadio.

Presidente una festa per la fine del campionato, che ha visto la Samb raggiungere la salvezza, anche se le aspettative di inizio stagione erano forse diverse.
" Siamo riusciti a salvarci, e visto come si erano messe le cose siamo molto felici. Una festa questa che ci permette di ringraziare tutti gli sponsor che hanno contribuito al cammino di questa società e voglio poi fare un ringraziamento particolare a Sandro Assenti titolare dello chalet Andrea per l'ospitalità riservataci. Le aspettative a inizio stagione erano diverse ma, purtroppo, la salvezza strada facendo è diventata il nostro primo obiettivo. L'abbiamo raggiunta e quindi meglio così".

Adesso rispetto allo scorso anno abbiamo una base su cui ripartire.
"Abbiamo un organico importante con diciotto calciatori da cui ripartire. Non ripartiamo da zero come nella scorsa stagione e questo gioca a nostro favore".

Lei ha paventato l'ipotesi di potersene andare qualora non si risolvesse la questione stadio, conferma tale ipotesi?
"Voglio sperare che tutto si risolva al più presto possibile visto i tempi ristretti, ma voglio precisare che, a differenza di quanto letto sulla stampa, se la società non avrà nessun acquirente sarà gestita come una società privata che può avere programmi ambiziosi o può essere messa in liquidazione".

Le sue dichiarazioni, come si dice da più parti hanno il sapore del ricatto. Ne conviene?
"Assolutamente no. Le ragioni delle mie dichiarazioni verranno spiegate nei momenti opportuni. Questa è solo una constatazione di fatto e se la società verrà gestita in modo privatistico, cioè senza rapportarsi con l'opinione pubblica o l'amministrazione comunale, verrà gestita totalmente dalla famiglia Tormenti".

La città comunque le sta vicino e le sarà vicino così come tutta la tifoseria.
"Ringrazio i tifosi e tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi due anni. Non solo loro i motivi di questa decisione presa e parlerò con tutti spiegando, quando sarà il momento, le ragioni di tale decisione".

Presupponiamo che lei rimanga a capitanare la Samb, si possono gettare le basi per una risalita nella serie cadetta visto che ormai siamo al terzo anno della gestione Tormenti?
"L'anno prossimo sarà il secondo e non il terzo visto che la scorsa stagione siamo ripartitati con solo tre tesserati. Quando si riparte si ha sempre voglia di far bene ma si sa il calcio è pieno di incognite, basti pensare a delle società come Verona , Gallipoli e Padova che costruite per vincere il campionato non sono neanche entrate a far parte della griglia dei play off o come il Verona che sta lottando per non retrocedere dovendo disputare i play out. Da parte nostra metteremo l'impegno per far meglio ma nel calcio, purtroppo, ci sono dei fattori che non sono controllabili".