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Contraffazione: un "mercato" da 7 miliardi di euro

Ascoli Piceno | Secondo la ricerca di Confcommercio presentata in un convegno, l'età media di chi compra "contraffatto" va dai 18 ai 34 anni, la maggior parte sono donne e nel 62% dei casi non si sente in colpa per l'acquisto.

Un momento dell'incontro sulla contraffazione

Un mercato sempre più vasto quello del falso, dilagante soprattutto in Italia dove il giro d'affari ha ormai superato i 7 miliardi di euro. Della torta, un fetta di 3,3 miliardi riguarda oggetti di abbigliamento, accessori e prodotti multimediali e informatici, con acquisti che hanno toccato quota 108 milioni.

L'Italia risulta inoltre il primo produttore di beni contraffatti a livello europeo e il terzo a livello mondiale. E' quanto emerge dalla ricerca realizzata dall'Istituto Piepoli e dalla Confcommercio di Ascoli Piceno sul fenomeno della contraffazione presentata nella sede della Camera di Commercio nel corso del convegno "Un mercato contraffatto, un danno certo per le imprese un rischio per i consumatori".

I lavori convegnistici coordinati dal direttore Giorgio Fiori sono stati caratterizzati dai saluti del presidente Camerale Enio Gibellieri e di quello Confcommercio Igino Cacciatori e dalle relazioni del dott. Nello Bolognini dirigente dell'Istituto Piepoli, del presidente Regionale Confcommercio Marche, Mario Volpini, del rappresentante dei consumatori presso l'Ente Camerale Gianfranco Antonucci e del comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Montanaro. Quest'ultimo ha in particolare posto in evidenza le azioni attuate dalla Guardia di Finanza per combattere energicamente il fenomeno anche nella provincia di Ascoli Piceno.

Dallo studio della Confcommercio, illustrato in particolare dal dott. Volpini, emerge che ad acquistare almeno un articolo falso, sia esso di abbigliamento, accessori o prodotti multimendiali, nel corso dell'ultimo anno sono state il 16 % delle persone che fanno acquisti. E' l'abbigliamento a collocarsi in pole position con la maggiore percentuale di acquisto di merce contraffatta (11%), soprattutto t-shirt e camicie (41%). Secondo la ricerca di Confcommercio l'età media di chi compra "contraffatto" va dai 18 ai 34 anni, la maggior parte sono donne e nel 62% dei casi non si sente in colpa per l'acquisto.

Almeno il 30% della merce venduta via Internet è contraffatta. Per quanto riguarda la produzione di "falsi" in Italia, questa risulta strettamente legata agli stessi distretti industriali che operano nella produzione "legale". I "centri del falso" italiani ormai molto spesso si pongono unicamente come centri di mediazione, nel senso che tendono a non produrre più ma semplicemente a rifinire, marcare e smistare le merci. I canali attraverso cui vengono veicolati i prodotti contraffatti, sono gli abusivi, in gran parte stranieri, e Internet.

In particolare l'abusivismo commerciale riversa una quota dei suoi profitti alla criminalità organizzata. In merito alla merce contraffatta venduta via Internet le previsioni suggeriscono che la quota del 30%, secondo una prima analisi dei dati, incrementerà ancora. Il giro di affari complessivo nei settori abbigliamento, accessorio o prodotto multimediale, pari a circa 3,3 miliardi di euro, è così suddiviso: il 56% nel settore abbigliamento/moda, con circa 60,6 milioni di acquisti annui stimati di articoli contraffatti, per un giro di affari di circa 2 miliardi di euro; il 35% nel settore accessori, con circa 38 milioni di atti di acquisto annui e un giro di affari stimato di circa 1,2 miliardi di euro; il 9% nel settore prodotti multimediali/informatici, dove gli atti di acquisto di articoli contraffatti sono considerati poco costosi, alla portata di tutti, accessibili, divertenti. Gli intervistati sembrano avere un'immagine della contraffazione dei prodotti come di una cosa sostanzialmente esplicita e manifesta, ovvero riconoscibile, una occasione a cui ci si concede in modo consapevole e consenziente.

22/05/2008





        
  



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