Il primo cittadino di Porto San Giorgio lancia un appello per la prossima stagione estiva, coinvolgendo i sindaci delle vicine Fermo e Porto Sant'Elpidio, circa la questione dell'orario di chiusura per i locali e del limite massimo al quale estendere la somministrazione di musica, concerti ed intrattenimenti live negli chalet.

La proposta che Agostini estende a gran parte del litorale fermano è quella di fissare l'orario di chiusura alle 4 di notte, o del mattino presto che dir si voglia, col piccolo accorgimento della cessazione della musica alle 2, per tutti.

Il fatto di voler far cessare la musica due ore prima della chiusura totale degli esercenti è strettamente collegata all'annosa questione della somministrazione di bevande.

Secondo Agostini il discorso musica e consumazione di alcolici vanno strettamente a braccetto e, di fatto, una eventuale proroga sull'orario dell'uno andrebbe a cozzare col principio della legalità che regola la somministrazione di bevande alcoliche, orario fissato da una legge nazionale alle 2 di notte.

Per far si che tutto ciò vada a buon fine e soprattutto che venga preparato tutto per tempo, data l'imminenza della stagione estiva, il sindaco consiglia agli esercenti di preparare la richiesta di autorizzazione all'intrattenimento musicale in modo da poterla presentare non appena il nuovo regolamento entrerà in circolazione. Tutto questo per salvaguardare il riposo notturno di tutti coloro che, turisti e non, hanno la casa nei pressi del lungomare "che però - dice Agostini - sanno perfettamente che Porto San Giorgio è una cittadina che vive di turismo e servizi e che durante il periodo estivo c'è il picco in questo senso", per tutelare allo stesso modo lo spirito imprenditoriale degli esercenti che andranno a far turismo certi e sicuri di quello che fanno e, infine, per il sacrosanto rispetto del principio di legalità.

Infine il sindaco chiede la massima collaborazione nell'attuazione degli stessi principi nei vicini comune di Fermo e Porto Sant'Elpidio: " fare diversamente significherebbe mettere i giovani e gli operatori turistici in una condizione di violazione delle regole e del principio di legalità."