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Un laboratorio ambientale in autostrada

Ancona | Si è svolto un interessante seminario dal titolo 'Terza corsia, buone pratiche ambientali...in corso'. L'Assessore all'Ambiente Amagliani: " E' interesse della Regione colmare le carenze infrastrutturali non prescindendo dalla tutela dell'Ambiente".

Un momento del seminario

La realizzazione dell'ampliamento della A14 può diventare un vero e proprio "laboratorio" a livello nazionale nel quale sperimentare le buone pratiche ambientali e, in presenza di risultati positivi, estendere ad altri progetti infrastrutturali le tecniche individuate.

Questo in sintesi, ciò che è emerso dal seminario "Terza corsia, buone pratiche ambientali...in corso" , tenutosi giovedì 8 maggio in Regione e organizzato dal Servizio Ambiente in collaborazione con la Società Autostrade per L'Italia. All'iniziativa hanno preso parte anche numerosi amministratori degli enti locali interessati, tecnici, professionisti e docenti universitari.

"L'azione - ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani- è stata quella di individuare insieme - Regione, Società Autostrade, Università Politecnica delle Marche, Arpam - strumenti dinamici di controllo degli effetti sull'ambiente e di utilizzare tecniche innovative, anche se ancora a livello sperimentale, per ridurre l'impatto. Un'azione anticipatrice a livello nazionale - ha proseguito l'assessore- messa in campo nella prima regione che si è dotata di un Piano Energetico Ambientale e che va, in sostanza, nella stessa direzione: la riduzione delle emissioni in atmosfera, in linea con il protocollo di Kioto. Una visione di insieme, dunque, che offre un modello di intervento realistico e non teorico a dimostrazione del continuo interesse della Regione a colmare le carenze infrastrutturali non prescindendo dalla tutela dell'Ambiente".

L'obiettivo prefissato è stato, appunto, individuare, oltre alle ordinarie prescirizioni, strumenti innovativi utili a ridurre l'impatto ambientale: l'impiego di malte fotocataliche per la riduzione degli agenti inquinanti in atmosfera, il riutilizzo dei materiali demoliti e di scavo per la nuova pavimentazione, il rimboschimento e la creazione di veri e propri boschi urbani.

Di modello dal punto di vista amministrativo ha parlato anche l'assessore regionale alle Infrastrutture, Loredana Pistelli: "L'ampliamento alla terza corsia fortemente voluto dalla Regione, significherà non solo miglioramento dei collegamenti e sviluppo dei nostri territori, ma si configura anche come una modalità nuova di lavoro sia tra assessorati regionali, sia in termini di partecipazione attiva degli enti locali che hanno trovato la disponibilità della Società Autostrade ad accogliere le diverse esigenze. Un progetto caratterizzato anche dai tempi rapidi di definizione che potrà essere preso a modello per la realizzazione di altre opere viarie come la Fano-Grosseto,la Pedemontana o anche l'Uscita a Ovest ad Ancona".

Introducendo i lavori del seminario, il dirigente del Servizio Ambiente, Antonio Minetti ha parlato dell'ampliamento della terza corsia come di un progetto che declina perfettamente le tre parole d'ordine a cui punta la programmazione della Regione Marche: Infrastrutture, Innovazione e Ambiente-Paesaggio. In sostanza, ha aggiunto Minetti, "il progetto dell'ampliamento della terza corsia dà la visione di insieme per applicare uno standard di prestazioni ad alto livello qualitativo. La stessa interazione e collaborazione tra soggetti istituzionali così diversi ci dà la cifra di quanta innovazione si produrrà con questo progetto, soprattutto a livello di buone pratiche, sia amministrative che ambientali".

Franco Tolentino, di Autostrade per l'Italia Spa, project manager del progetto ampliamento A14, ha illustrato le linee progettuali della terza corsia e gli interventi ambientali che saranno realizzati, sottolineando il grande sforzo progettuale per dare migliori condizioni di sicurezza e di sviluppo ed anche in termini economici ( 2 miliardi di euro l'intero intervento). 171 km per un tratto, da Rimini a Pedaso, dove la vocazione turistica fa registrare aumenti di flusso veicolare. Cinque nuovi svincoli (tra i quali Marina di Montemarciano, Ancona Ovest, Porto S. Elpidio, Pesaro Centro) e l'attraversamento di 39 comuni e 5 province. Sono stati già realizzati da marzo 2007, 37 km da Ancona sud a Porto Sant' Elpidio e verranno costruite o ampliate complessivamente 10 gallerie con tecniche di costruzione innovative, senza bloccare o deviare il traffico. 84 i chilometri di barriere antirumore, 5 milioni i metri quadrati di pavimentazione drenante e fonoassorbente per un miglior confort di viaggio e l'abbattimento dell'inquinamento acustico; per la riduzione di inquinanti dell'aria, l'uso di vernici fotocatalitiche in fase di verifica con l'Università Politecnica. Il rimboschimento prevede 247 chilometri di filari alberati, 31 mila piantumazioni, vale a dire il triplo degli alberi che saranno abbattuti per la costruzione del nuovo fondo stradale. Il riutilizzo di materiale da demolizione sarà quasi del 60%, vale a dire 7 milioni di metri cubi su un totale di 11 milioni di conglomerati bituminosi e materiale proveniente dagli scavi.

Fondamentale per verificare le soluzioni di riduzione dell'impatto ambientale sarà il sistema di monitoraggio, definito col contributo importante dell'ARPAM. Come ha spiegato il direttore Gisberto Paoloni, è stato pensato per disporre di uno strumento dinamico di controllo degli effetti sulle matrici ambientali, esteso nel tempo,anche dopo la realizzazione dell'ampliamento.

L'utilizzo di malte foto-catalitiche è stato illustrato da Lorenzo Antonelli del Servizio Ambiente della Regione. E' una tecnica sperimentale già suggerita dal Ministero dell'Ambiente nelle Linee Guida del 2004, ma nessuna Regione aveva ancora raccolto l'indicazione con forza prescrittiva. I meccanismi della fotocatalisi sfruttano in pratica le capacità antinquinamento ed antibatteriche del biossido di titanio. Antonelli ha quindi annunciato che è stata già avviata la prima fase della sperimentazione nel tratto Ancona Nord - Senigallia, dove sono state già posizionate, da quattro mesi, apparecchiature di rilevamento degli inquinanti.

I boschi urbani è stato un altro argomento che ha suscitato molto interesse e che è stato illustrato da Antonio Minetti: la riforestazione con piante autoctone nell'ambito del territorio marchigiano, è stata pensata in aggiunta alle prescrizioni già previste dalla legge forestale, ed oltre alle tecniche consolidate di utilizzo del verde per l'assorbimento di carbonio. Vi sarà, inoltre, la possibilità di ridurre il rumore e l'impatto paesaggistico. E' molto importante il contributo in termini di assorbimento di CO2, quindi in linea con gli adempimenti del Protocollo di Kioto. Una prescrizione che rappresenta un'occasione storica per realizzare, grazie all'impegno della Società Autostrade, una serie di boschi urbani che potranno migliorare l'ambiente e il paesaggio della fascia costiera marchigiana.

Maurizio Bocci,dell'Università Politecnica delle Marche, ha illustrato l'importanza del riciclaggio dei materiali. Con riferimento al cantiere terza corsia già avviato, ha illustrato la tecnica della stabilizzazione a calce che dovrebbe consentire l'allargamento del corpo stradale utilizzando esclusivamente il materiale proveniente dagli scavi. Per quanto riguarda la pavimentazione ha ampiamente descritto la tecnica di stabilizzazione con cemento schiumato o in alternativa emulsione bituminosa che consentirà di riciclare, proprio nel tratto Ancona Sud- Civitanova, circa 100.000 metri cubi di conglomerato bituminoso della vecchia pavimentazione.

08/05/2008





        
  



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