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IV Giornata dell'Economia

Ascoli Piceno | La situazione del sistema economico del Piceno analizzata durante l'incontro alla CCIAA.

Il Comm. Enio Gibellieri

La sesta edizione del "Rapporto sull'economia provinciale" presentato, com'è consuetudine, in occasione della Giornata dell'Economia (venerdì 9 maggio 2008) alla Camera di Commercio di Ascoli presieduta da Enio Gibellieri, conferma la dinamicità del tessuto imprenditoriale del Piceno.

Nonostante il 2008 sia iniziato con un generale rallentamento dell'economia nazionale ed internazionale, i segnali di ripresa economica per il nostro territorio, rilevati nel corso del 2006, hanno trovato ancora conferma nel 2007. La presenza di distretti produttivi, di piccole e medie imprese specializzate e di grandi gruppi industriali consentono, infatti, di definire il Piceno come "un'economia a sviluppo integrato", in cui il sistema industriale è sostenuto e accompagnato da un terziario impegnato in servizi alle imprese e alle persone. Nel complesso, dunque, l'organizzazione in distretti ha agevolato lo sviluppo del sistema economico, consentendo alle piccole e medie imprese del territorio di mettersi in rete, sfruttando quelle che vengono comunemente definite "economie di sistema" superando così le fasi negative.

Gli svantaggi dell'elevata frammentazione del sistema produttivo sono stati quindi in parte superati dai processi di aggregazione tra imprese e dalle economie di filiera. Il processo di ristrutturazione e di crescita del tessuto imprenditoriale ha permesso infatti al territorio piceno di continuare ad avere alcuni segnali positivi: nel 2007, ad esempio, la crescita del numero di imprese registrate è stata lieve ma costante attestandosi allo 0,4% e confermando quindi una certa "vivacità" del sistema imprenditoriale. La realtà della piccola e media impresa ha rappresentato inoltre il terreno naturale soprattutto per l'affermazione dell'artigianato.

Il numero delle imprese artigiane attive nella provincia di Ascoli Piceno nel 2007 si è infatti attestato intorno alle 14 mila unità (precisamente 14.134) rappresentando circa un terzo del totale delle imprese in tutta la provincia. Un tassello fondamentale dell'economia del territorio piceno è inoltre rappresentato dall'imprenditoria femminile.

Le imprese "rosa" sono infatti in continua crescita: alla fine del 2007 questa realtà economica conta 9.935 imprese attive con un saldo demografico positivo di 222 unità con tasso di crescita annua pari al 2,3% e con un'incidenza sul totale delle imprese in provincia pari al 23%. Sono inoltre cresciute del 5,2% le società di capitale ed aumentati del 4% circa gli extracomunitari che hanno costituito un'impresa in provincia; diminuite invece del 15% circa le imprese entrate in liquidazione e del 42% circa quelle entrate in fallimento. Dati incoraggianti, inoltre, per quanto riguarda la disoccupazione che, nel Piceno, si è attestata per l'anno 2007 al 5,7%, rispetto al 6,5% rilevato nel 2006.

Ad attestare che la ricchezza del sistema economico nazionale e locale si regge sull'attività delle piccole e medie imprese, intervengono i dati sul valore aggiunto: nel 2006, nonostante la buona vocazione industriale del Piceno, che è rappresentata dal contributo alla ricchezza locale del 32% prodotta dall'industria (dato superiore alla media nazionale del 26,6%), è il terziario il principale settore economico che produce ricchezza nel nostro territorio, come per il resto d'Italia. Il terziario incide nella produzione del valore aggiunto per il 65,6% nel Piceno, valore inferiore alla media nazionale (71,4%), dove incidono però realtà con una minore vocazione industriale e una più alta concentrazione di attività nei servizi.


Il processo di trasformazione del sistema produttivo e di riposizionamento sui mercati esteri ha avuto effetti positivi anche in termini commerciali, con una dinamica delle esportazioni che, negli ultimi due anni, si è rivelata particolarmente positiva. Nel 2006 e nel 2007, infatti, il Piceno ha registrato incrementi delle vendite all'estero pari rispettivamente al 50% e al 12% circa, a fronte di variazioni medie nazionali del 9% e dell'8%, evidenziando una crescente capacità delle imprese locali di conquistare importanti fette di mercato soprattutto nelle aree europee emergenti, dove la dinamica dei consumi sta diventando più sostenuta. La crescita delle esportazioni è, inoltre, determinata principalmente da un buon andamento dei settori tradizionali dell'economia locale, quali ad esempio il sistema moda, chimica-gomma-plastica e la meccanica.


«In conclusione, a fronte dei molteplici segnali che provengono dall'economia locale diventa urgente creare per il Piceno un nuovo paradigma di sviluppo - ha spiegato Marco Peroni, Segretario Generale della Camera di Commercio - che considera prioritaria l'innovazione, la ricerca della qualità e la presenza di un ambiente economico favorevole tra gli attori locali, ovvero le istituzioni, le Camere di Commercio, le associazioni imprenditoriali, ma anche le imprese e le banche, piuttosto che l'azione di singole aziende o soggetti isolati».

La sostanziale tenuta del sistema economico locale nel complesso non deve però far trascurare i segnali che vengono dai singoli settori dell'economia più esposti alla concorrenza internazionale né quelli provenienti da alcuni punti di debolezza del sistema. La provincia di Ascoli Piceno presenta, ad esempio, una limitata dotazione di infrastrutture rispetto alla media nazionale, fattore quest'ultimo che può ostacolare la crescita economica del territorio. Nel complesso, infatti, ponendo uguale a 100 la media nazionale, la provincia presenta un indice di dotazione infrastrutturale pari a 74,9. Tra le diverse tipologie di infrastrutture, la provincia si colloca sopra la media nazionale solo per la rete stradale (122,6) e per le reti bancarie e di servizi vari (101,5). Il Piceno, inoltre, si colloca sotto la media nazionale per infrastrutture sociali, quali quelle culturali e ricreative (79), per l'istruzione (74,5) e per i servizi sanitari (81,2). Un maggiore ritardo si registra, infine, per le infrastrutture diverse dalla rete stradale, quale la rete ferroviaria (61,7), i porti (47,4) e gli aeroporti (0).

Altri punti di criticità del Piceno sono stati ad esempio ravvisati nelle caratteristiche demografiche, con una minore concentrazione di giovani (13,2 % del totale popolazione) e, contemporaneamente, una più alta incidenza di anziani (23%) rispetto alla media nazionale (20%); inoltre la fascia in età lavorativa (15-64 anni) rappresenta nel Piceno solo il 63,8% rispetto al dato medio nazionale del 66% circa.
Questi ed altri aspetti dell'economia del Piceno sono stati oggetto del simposio che è stato aperto dal saluto del Presidente Enio Gibellieri che ha dato numerosi spunti di riflessione e, quindi, delle autorità presenti all'incontro, ovvero il vice prefetto aggiunto Fiorangelo Angeloni e il sindaco di Ascoli Piero Celani. Ad illustrare "Le tendenze dell'economia picena" Marco Peroni, Segretario Generale della Camera di Commercio ed infine è stato aperto un dibattito tra i vari rappresentanti dei soggetti istituzionali e dell'economia provinciale. Le conclusioni sono state curate da Emidio Mandozzi vice presidente della Provincia di Ascoli. Hanno inoltre partecipato al simposio: l'onorevole Amedeo Ciccanti, il consigliere Guido Castelli, Renzo Maria De Santis della Confindustria di Ascoli e componente della Giunta camerale, Daniele Mazza direttore della Carisap, il segretario della Confesercenti Paolo Perazzoli, Moreno Bruni presidente dell'Uapi, Massimo Sandroni Presidente della Cia di Ascoli, Giorgio Fiori direttore della Confcommercio di Ascoli, Massimiliano Di Paolo direttore della Compagnia delle Opere Marche Sud, Gianfranco Antonucci consigliere camerale, Giancarlo Collina segretario provinciale della Cgil di Ascoli e Giuseppe Marucci segretario provinciale dell'Ugl. Al simposio erano presenti anche le autorità militari.

09/05/2008





        
  



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