Da qualche settimana il pesce fresco ha smesso di arrivare sulle tavole della Riviera come in altre zone di Italia rischiando di provocare presto la paralisi di una categoria, come quella dei ristoratori, che se all'inizio sembrava solidale, ora insorge contro una protesta dai toni sempre più estremi.

I primi effetti dello sciopero degli armatori e dei pescatori che protestano contro il caro gasolio, si vedono, anzi si sentono, stando alle telefonate fatte ad alcuni ristoranti di Grottammare.

"Cerchiamo di fare miracoli - ha commentato telefonicamente il titolare del ristorante "Palmino" - il quale, anche a causa di impegni assunti (banchetti per cresime, comunioni, battesimi) è costretto ad acquistare pesce di importazione proveniente dai mari oltre confine: "adoperiamo pescatrici e merluzzi provenienti dalla Croazia, mentre rombi e spigole dall'Olanda e dalla Francia, cercando per il momento di garantire ai nostri clienti un servizio discreto".

Ma ad insorgere è lo storico Ristorante "Lo Scoglio" nella persona della titolare, la quale raggiunta stamane al telefono ha espresso tutta la propria esasperazione rispetto ad una protesta "fatta male" e che ha costretto il suo ristorante a chiudere per ben una settimana con costi altissimi da sostenere: "sono stata l'unica a chiudere l'attività per una settimana, solo ieri ho potuto, anzi dovuto, riaprire il ristorante; i danni sono gravissimi per un ristorante come il mio che da 20 anni punta da sempre sulla qualità del pesce fresco locale. Io ho ben 12 dipendenti da "pagare" per tutto l'anno, al contrario degli chalet i quali si avvalgono magari di personale stagionale e comunque godono di attività quali il servizio ombrelloni e bar sulla spiaggia".

Se dunque, l'inflazione incombe già da tempo, ora i prezzi del pesce lieviteranno ancora di più stante la mancanza di pesce fresco nei porti della Riviera: "se un sacchetto di vongole da 10 Kg mi viene a costare come ristoratore 80 € - si domanda la titolare del ristorante - quanto dovrò far pagare ad un normale cliente un piatto di spaghetti con le vongole? - ed ancora - "non è giusto far pagare a noi il prezzo di una situazione come quella del caro gasolio che comunque non pesa esclusivamente sulle spalle dei pescatori ed armatori, bensì su tante altre categorie che stanno cercando di garantire comunque i servizi, evitando la paralisi del nostro paese!"

E pare che il peggio non sia passato!... "proprio questa mattina aggiunge la titolare del ristorante Lo Scoglio - mi sono giunte voci di corridoio secondo cui sembrerebbe che i pescatori hanno la ferma intenzione di protrarre la loro protesta sino al fermo pesca... periodo in cui comunque, ricevono sovvenzioni da parte dello Stato!"

Accanto alla solidarietà rispetto alle motivazioni della protesta contro il caro gasolio, si presenta sempre il solito dilemma ovvero: "se la libertà si esprime anche attraverso il diritto allo sciopero, ma lo sciopero poi lede la libertà ed i diritti altrui, dove inizia e finisce tale diritto?"