Dopo la lunga discussione sulla crisi della pesca il Consiglio Comunale di lunedì 17 era chiamato ad analizzare alcune questioni urbanistiche. Una discussione interrotta dalla mancanza del numero legale e dalle forti polemiche scoppiate tra alcuni esponenti della minoranza e la Presidente del Consiglio Giulietta Capriotti. Ma andiamo per ordine. E' ormai passata la mezzanotte quando, terminata l'analisi della questione pesca, si passa a discutere in merito all'approvazione definitiva di una variante al Piano Regolatore (Variante art. 48 Zone per attrezzature di quartiere).

"In questa occasione la Presidente Capriotti ha dimostrato per l'ennesima volta di ricoprire indegnamente l'importante ruolo istituzionale che gli è stato affidato", denuncia Bruno Gabrielli (Capogruppo di Forza Italia) sottolineando come la Presidente gli abbia impedito di parlare per il tempo che gli sarebbe spettato: "Vogliono mettere il bavaglio alla minoranza. Secondo il nuovo regolamento Comunale - art. 100 ndr - avevo 20 minuti per illustrare le mie ragioni, ma allo scoccare del decimo la Presidente mi ha tolto la parola. Denuncio con forza questa gravissima prevaricazione dei miei diritti da Consigliere".

Preso atto di questa situazione la minoranza accortasi che i consiglieri di maggioranza presenti non erano sufficienti per garantire il numero legale ha abbandonato il Consiglio, costringendo la Presidenza ad interrompere la seduta. Tra le fila della maggioranza erano assenti i Consiglieri Bruni, Cappelli, Cipolloni, Menzietti, Sestri e Palestini che  è uscito per "incompatibilità" a trattare la variante urbanistica in discussione.

"I cittadini mi hanno eletto per essere prendete sino in fondo a tutti i consigli Comunali - afferma Antonio Felicetti - ma davanti all'atteggiamento della Presidente Capriotti ho preferito abbandonare la seduta".

Un altro Consigliere di Forza Italia, Andrea Assenti, pone l'accento su un'altra negatività della vita amministrativa del Consiglio: "Soprattutto in materia urbanistica ai consiglieri non vengono mai forniti gli atti riguardanti la materia della quale si deve discutere. Una mancanza che ci rende davvero difficile svolgere il nostro ruolo d'opposizione".