I venerdi del Bizzarri: "il cinema secondo me"
San Benedetto del Tronto | Si proietta la seconda e ultima parte del film-documentario di Martin Scorsese.
di Redazione
Dal regista di Gangs of New York, Toro scatenato e Casinò, uno straordinario viaggio attraverso i miti, i capolavori e le leggende del cinema di Hollywood.
Il documentario, realizzato in occasione del centenario del cinema, è uno sguardo personale e intimo di Scorsese rivolto a tutta la storia del cinema degli Stati Uniti, da Keaton a Kubrick, da Welles a Coppola, commentando spezzoni di grandi classici e opere sottovalutate, kolossal e film d'autore. Un avvincente racconto sulla più grande e folgorante fabbrica di sogni del Novecento dalla viva voce di uno dei suoi protagonisti.
Il regista vi racconta la storia del cinema americano a partire dal proprio percorso personale segnato tanto da titoli fondamentali, come Quarto potere, quanto da B-movie o pellicole minori, come Duello al sole.
Mistero dopo mistero il documentario va avanti (e indietro) nel tempo, fino a sfiorare la contemporaneità, percorrendo le tre strade maestre del cinema autoctono americano: il western nato dalle storie della frontiera, a Ovest; i polizieschi nati a Est nelle grandi città; e il musical, sviluppato a Broadway..
Tre direttrici che intersecano via via altre strade, deviando insieme ai mutamenti della società americana. Tra i fotogrammi, nelle azioni dei personaggi, grazie al racconto del regista cinefilo, rivediamo l'età dell'innocenza americana, la disperazione dopo il crac economico, la confusione, la criminalità, i dolori dell'animo dopo lo squarcio del velo dei buoni sentimenti.
L'eroe positivo senza sfumature può diventare, passato qualche anno, interpretato dallo stesso attore, diretto dallo stesso regista, uno sfaccettato miserabile dalla discutibile moralità, pensiamo a John Wayne guidato da John Ford, ma anche al buonista James Stewart che accetta una discesa agli inferi in ruoli sempre più 'moderni'.
Scorsese riafferma anche il ruolo del cinema d'intrattenimento, in cui l'autore è capace d'instaurare una forte corrispondenza col pubblico di cui descrive desideri, esigenze e tensioni.
Raccontando la realtà cinematografica americana, quindi Hollywood, gli studios, il lavoro industriale e d'équipe, questo viaggio non può prescindere dal rapporto-contrasto tra regista e produttore.
Spassosa l'intervista a John Ford, montata nel documentario, in cui il vecchio regista, di fronte alle domande sofisticate di Bogdanovich, finge di cadere dalle nuvole, come se le sue opere non ammettessero interpretazioni o sottotesti, come se lui fosse solo il generale di un piccolo esercito da set, come se servisse la negazione dell'arte per riuscire a produrne fingendosi impiegato delle immagini.
Le proiezioni si terranno presso la sede della Fondazione Libero Bizzarri:
Porto d'Ascoli - Via Gronchi 11.
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04/06/2008
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