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Edifici privati, dalla Regione 1,5 milioni di euro per eliminare le barriere architettoniche

Ancona | Il riparto avverrà proporzionalmente al fabbisogno di contribuiti indicato dai Comuni e in base alle loro effettive necessità finanziarie.

La giunta regionale su proposta dell'assessore all'Edilizia pubblica, Gianluca Carrabs, ha richiesto il parere al Consiglio delle autonomie locali in merito ai criteri di riparto dei contribuiti per l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati residenziali.

Il Consiglio è l'organo permanente di consultazione e di raccordo fra Regione e gli enti locali. La normativa vigente prevede un fondo speciale per l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati che è annualmente ripartito tra le Regioni richiedenti. Il fondo dal 2000 ad oggi non è stato più ripartito con i finanziamenti statali previsti e il fabbisogno finanziario regionale a tutto il 2008, comunicato dai Comuni tramite domanda, ammonta a circa 6,8 milioni di euro.

La Regione Marche, al fine di soddisfare almeno parzialmente il fabbisogno dei Comuni, ha messo a disposizione uno stanziamento di 1,5 milioni di euro. Il riparto avverrà proporzionalmente al fabbisogno di contribuiti indicato dai Comuni e in base alle loro effettive necessità finanziarie.

"Da molti anni - ha sottolineato Carrabs - la ristrettezza delle risorse statali a disposizione in questo settore può consentire di finanziare in parte le richieste pervenute dai diversi Comuni marchigiani. Nonostante tutto coinvolgiamo il Consiglio delle autonomie locali per accogliere il proprio parere necessario per ottimizzare al meglio le risorse. Molte persone con ridotte capacità motorie, visive o uditive, si trovano, purtroppo, ad essere ancora in parte discriminati poichè uno scalino o la larghezza di una porta sono loro di impedimento nelle varie occasioni di vita sociale. La Regione con questo provvedimento punta a ridurre le barriere architettoniche negli edifici privati residenziali in quei Comuni che mantengono lo stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa dei soggetti diversamente abili".

06/06/2008





        
  



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