Caro Direttore,

Da Grillo a Di Pietro, da Furio Colombo a Travaglio, da Maria Teresa Rosini a Lucilio Santoni riecco i Kamikaze dell'antiberlusconismo. Poco importa a questi oscuri profeti di sventura il verdetto del popolo scaturito dalle urna appena due mesi orsono, anzi essendo dei reazionari lo disprezzano infischiandosene altamente e dando degli imbecilli a tutti.

Vivono per esorcizzare il lor peggior incubo che, come si apprende dal suo giornale, addirittura a qualcuno di essi scatena delle visioni psicadeliche al pari di una leccatina data ad un francobollo all'LSD. Soffrono come dannati davanti all'immagine del Cavaliere vomitandogli addosso di tutto e di più.

Con una punta di vittimismo, una carica di attivismo e quanto basta di giustizionalismo da far impallidire il miglior Charles Bronson ne "Il Giustiziere della notte" parlano di regime, di allarme democratico e di derive populiste.
Ma quale regime, quale allarme se un Di Pietro può liberamente fare opposizione con quella furia e dare del «magnaccia» a Berlusconi, e se la «stampa democratica», tanto per capirci quella di Repubblica o dell'Espresso, continua a farla con quel tono! Pubblicando risibili intercettazioni di Berlusconi dove nemmeno un inquisitore del calibro di Torquemada riscontrerebbe un sospetto di reato!

Mi chiedo come fanno questi signori a ritenersi di diritto sempre dalla parte del Bene e del Vero, ragionando allo stesso modo. Le opinioni che non si condividono sono 1) frutto di annebbiamento o di colpevole incompetenza; 2) dovute al "prolasso morale" di chi ha tradito se stesso e le sue vere idee in cambio di qualche vantaggio.

E' un modo molto comodo e auto-consolatorio di ragionare perché risparmia la fatica di mettere alla prova le proprie idee con quelle altrui. L'ipotesi che anche solo in parte si possa aver torto non è mai presa in considerazione. Chi non la pensa come loro, infatti, non ha opinioni: o è mezzo matto o è mezzo corrotto. O rinsavisce o va in galera, non resta che attendere.

Allo stesso modo i giornali che accusano Roberto Maroni di essere un epigono di Hitler per il fatto di voler prendere le impronte ai bimbi rom, dicono che il ministro dell'Interno è impazzito, ha tragicamente tralignato verso il male assoluto. Con costoro non si discute, ci si limita a metterli all'indice.

Cari Rosini e Santoni possibile che non comprendiate che un conto è rimanere nel rispetto delle regole democratiche sostenendo che questo è un pessimo governo e che Berlusconi deve andarsene da Palazzo Chigi per far posto a chi poi ce lo spiegherete con calma, magari dopo che vi sarete ripresi dall'azione Red di D'Alema.

Un altro conto è invece sostenere che Berlusconi non può governare perché non ne ha i titoli, perché è eternamente inquisito (a vuoto) da 708 piemme, perché è basso e si tinge i capelli, perché ha le ville in Sardegna, perché dice Romolo e Remolo, perché c'è il conflitto di interesse, perché si è messo la bandana, perché raccomanda le signorine a Saccà, perché è amico di Bush, perché è ricco, perché fa i coretti con Apicella, perché aveva uno stalliere amico di un cugino del fratello del cognato di un sospetto mafioso, eccetera. Questa non è opposizione: è voler delegittimare chi è stato ripetutamente legittimato dal popolo sovrano a governare.

È non riconoscere al popolo quel diritto che gli garantisce la Costituzione. Significa scardinare l'impalcatura stessa del sistema democratico...oltre che rovinarsi la salute masticando amaro per almeno i prossimi cinque anni.