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Caro Gasolio: la Steat in ginocchio

Fermo | Campanello d'allarme dai presidenti di Steat e Trasfer Alessandrini e Ruggeri: "A rischio i posti di lavoro, società al collasso, se non cambia la situazione impossibile attuare il piano aziendale".

di Pierpaolo Pierleoni

Trasporto pubblico a rischio collasso a causa del caro gasolio. E' il serio allarme lanciato dai presidenti di Steat e Trasfer Fabiano Alessandrini e Giorgio Ruggeri. La situazione, lasciano intendere senza mezzi termini, è davvero grave.

 "Lo scorso anno abbiamo siglato i contratti di servizio con il Comune di Fermo e la Provincia di Ascoli a determinate condizioni - spiega il presidente della Trasfer, e già in passato presidente Steat Ruggeri - oggi dobbiamo rimettere tutto in discussione. Le nostre aziende sono al collasso finanziario. Il continuo aumento del prezzo del gasolio ci sta mettendo a terra. Ormai il corrispettivo mensile serve a pagare i fornitori. E gli stipendi? Anche le aziende private, ormai, devono ricorrere giornalmente agli istituti di credito. Così non sarà possibile proseguire a lungo".

Sulla stessa linea il presidente Steat Fabiano Alessandrini, che dà i numeri della crisi. "A luglio di un anno fa, un litro di gasolio costava alla Steat 0.85 euro, oggi 1.18, con una crescita di circa il 40%. Annualmente percorriamo con i nostri servizi due milioni e mezzo di km, consumando 800.000 litri di carburante. L'aumento della spesa è di circa 280.000 euro. Il dato è attenuato dalla presenza di 8 autobus metano, scelta del precedente CdA e che vogliamo fortemente proseguire. Non dimentichiamo poi l'aumento dei costi dei pezzi di ricambio per la manutenzione".

Con un aumento di spese del genere, in fumo anche gli obiettivi del piano industriale, ed a rischio i posti di lavoro dei dipendenti. "Lo scorso aprile - nota Alessandrini - abbiamo presentato ai soci un piano con l'obiettivo del pareggio di bilancio in tre anni. Già per il primo anno si prevedeva un miglioramento del risultato per circa 100.000 euro. Obiettivo abbondantemente vanificato. Abbiamo scelti di ottimizzare e potenziare comunque i servizi, come dimostra l'aumento della frequenza sulla tratta Fermo-Porto San Giorgio. E' l'unico sistema per trarre vantaggio dal caro petrolio. Puntiamo a migliorare quantità e qualità per raccogliere più utenza".

Ma quali le conseguenze di una crisi così grave? Il presidente della Trasfer fa il punto: "Far leva sul costo dei biglietti non è di nostra competenza - nota Ruggeri -  Ma la crisi va affrontata subito. C'è il rischio di una riduzione dei servizi, che avrebbe una ricaduta significativa sul numero degli occupati. Abbiamo chiesto a Comuni, Province e Regione l'apertura di un tavolo tecnico per individuare le soluzioni necessarie per risolvere questo problema".

26/07/2008





        
  



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