Vivere il territorio valorizzando il paesaggio
Monterubbiano | Idee per la nuova legge urbanistica regionale e per l'adeguamento del P.P.A.R. alle novità del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici.
di Gianni Conte
Giovedì 24 luglio, in piena stagione di bagni, a Monterubbiano, incantevole Comune di collina, in una gremitissima sala, è rimasto colpito non poco il Presidente del Consiglio Regionale Bucciarelli, il Presidente della Provincia Massimo Rossi, la Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale Rosalba Ortenzi, l'Assessore al Territorio ed ambiente Loredana Pistelli, l'arch. Polichetti, l'arch. Minetti e le altre autorità intervenute, per la presenza di numerosi cittadini ed esponenti dei Comitati a difesa del Paesaggio.
Si discuteva della nuova proposta di legge urbanistica regionale e dell'adeguamento del P.P.A.R. alle novità del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici. Era la seconda audizione pubblica ufficiale, attività così prevista dalle direttive della Comunità Europea per questo tipo di stesura di leggi. Una legge molto importante per il futuro di tutti noi considerato che potrà determinare grandi cambiamenti nella nostra regione.
Ancora una volta, come avviene ormai di consueto, i politici e le autorità che hanno proposto l'audizione pubblica, hanno monopolizzato la scena parlando per ore e lasciando pochi minuti al pubblico per intervenire e apportare preziosi contributi mediante osservazioni ed informazioni che hanno proprio lo scopo di determinare l'utilità ed il significato di questi incontri.
Ancora una volta, pur essendo stati tutti molto interessanti e condivisibili gli interventi dei nostri pubblici amministratori, si è confermato però l'andamento generale della politica: l'incapacità dell'ascolto, compreso l'ascolto di un pubblico composto prevalentemente da persone competenti e di addetti ai lavori i quali, pur nei brevi interventi che hanno potuto fare, quando ormai la sala si stava svuotando, hanno rappresentato delle situazioni di criticità che nella modifica della legge urbanistica non sono state prese in considerazione.
E' per questa ragione che tale modifica di legge, ancora oggi, nello stato di fatto di come è stata presentata in questa occasione, dimostra un aspetto recondito che molti avevano già intuito alla prima presentazione: la componente mercantilistica a danno del Paesaggio, del consumo del suolo, della "deregolazione" del governo del territorio, lasciato alla mercè di qualsiasi ente locale e di qualsiasi programma politico, in nome della perequazione e del principio della "sussidiarietà" che spesso viene frainteso o erroneamente applicato, in cui si delega e si continua a sub-delegare la pianificazione o la tutela del territorio, del paesaggio e quindi della qualità della vita dei cittadini, a chi in effetti non ha né gli strumenti né le capacità per poterlo fare.
E' infatti emerso anche dagli stessi interventi dei relatori che i Comuni hanno bisogno di essere "accompagnati" nella redazione dei Piani Regolatori o delle varianti. E' opportuno che questi ultimi imparino a redigere piani intercomunali e applichino le Valutazioni Ambientali Strategiche su area vasta prima di adottare varianti ai Piani Regolatori che spesso risultano inadeguate.
Nel corso degli interventi del pubblico è emerso infatti anche questo aspetto, l'incapacità dei Comuni di governare il territorio, perché sottoposti a pressioni e per la necessità di "fare cassa" con gli oneri di urbanizzazione, di quello che è rimasto dell' ICI e quant'altro di economicamente valido possa transitare attraverso l'espansione edilizia (accordi di programma ecc...).
Le proposte fatte dall'Ordine degli architetti di Ascoli Piceno con l'intervento di Tiziana Maffei, dal Coordinamento Salviamo il Paesaggio delle Marche con Riccardo Picciafuoco e dalle associazioni presenti come Legambiente con gli interventi del sottoscritto e di Adriano Santato, pur essendo state costruttive, hanno sottolineato comunque le carenze della nuova legge urbanistica regionale e lo stato di emergenza in cui ci troviamo, con questo dilagare di aggressioni al territorio marchigiano con esiti disastrosi ed irreversibili che sono già sotto gli occhi di tutti.
Tutti hanno invocato la necessità che tali modifiche della Legge Urbanistica Regionale e del Piano Paesistico Ambientale Regionale riescano invece a cogliere l'opportunità per una nuova efficacia della legge, al fine di scongiurare un futuro purtroppo già designato da molte Varianti che presto verranno realizzate, caratterizzate da un'urbanistica a dispersione ed un enorme consumo di suolo, definitiva perdita di aree agricole o di valore paesaggistico come è gran parte dell'entroterra della nostra regione. Un futuro davvero difficile da comprendere ed accettare per il territorio della regione Marche!
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28/07/2008
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