L'assemblea territoriale di CittadinanzAttiva ha disposto uno studio sui percorsi dell'utente relativamente alle prestazioni che vengono effettuate in Pronto Soccorso, Radiologia e Ortopedia.
Il lavoro di indagine, discusso anche con la Direzione Aziendale, si è svolto attraverso delle interviste alle quali sono stati sottoposti i pazienti nelle rispettive sale di attesa.

Dall'indagine effettuata sorgono diversi dubbi, ad esempio se il modello organizzativo è adatto alla struttura esistente, se esiste una struttura organizzativa capace di affrontare le dinamiche dei problemi, se le strutture apicali aziendali e regionali siano capaci di risolvere le questioni imoprtanti dei problemi al di là di ogni procedura burocratica ben fatta. La qualità e l'appropriatezza delle prestazioni rimangono i temi centrali da affrontare.

Le interviste sono state realizzate gratuitamente da tre volontarie aderenti al movimento dei consumatori e nulla è costato all'azienda.
E' stato intervistato un campione di 76 utenti di cui 23 in sala gessi, 27 in radiologia e 26 al pronto soccorso.

L'intervista si articola su 8 domande a risposta predeterminata:
1) La sala di attesa del servizio presso il quale ha effettuato l'esame è accogliente - poco accogliente - non accogliente - non c'è
2) E' stato facile accedere al suddetto servizio? sì/no
3) Quanto tempo ha atteso per effettuare la visita e/o esame prenotato? Meno di 15' - da 15' a 30' - da 30' a 60' - oltre
4) Ha trovato un atteggiamento corretto e disponibile da parte del personale? sì/no. Se ha risposto "no" alla domanda precedente la preghiamo di specificare i motivi
5) Le sono state adeguate informazioni per il ritiro del referto o per il prossimo appuntamento? sì/no
6) Quale è la sua impressione sui servizi igienici dell'ospedale? positiva / negativa-altro
7) L'orario del servizio risponde alle sue esigenze? sì/no
8) Altre annotazioni

Alla luce delle risultanze delle interviste, secondo quanto comunicato da Cittadinanzattiva, è necessario:
-migliorare sensibilmente lo stato di accoglienza della struttura prima e durante l'esecuzione degli esami diagnostici ;
-rispettare l'esecuzione dell'esame diagnostico rispetto all'orario assegnato in fase di appuntamento;
-separare le attività ordinarie programmate, dalle attività di emergenza/urgenza in maniera da non creare commistioni e lungaggini paradossali rispetto l'origine di richiesta della prestazione;
- separare gli orari delle attività private da quelle pubbliche, nonché diminuire sensibilmente i tempi di attesa per appuntamenti delle attivita' diagnostiche ambulatoriali e/o strumentali acquisiti in regime di pubblica prestazione;
- rendere pubbliche le prestazioni attraverso una carta dei servizi sanitari.

E' chiaro che i tre servizi esaminati, si legge ancora nella nota dell'associzione, vanno assolutamente rivisti sul piano organizzativo e strutturale attraverso una ricognizione della pianta organica anche per sostenere e giustificare la vocazione all'emergenza della zona 12, diversamente ci si troverebbe di fronte alle solite promesse di incanto politico.
Si fa rilevare,con piacere, che la stragrande maggioranza degli utenti intervistati ha lodato il personale, medico e infermieristico, per l'atteggiamento corretto e disponibile tenuto nei loro confronti.