GP di Capodarco, l'altra Olimpiade
Fermo | Ben 200 i ciclisti partecipanti ad una gara che ormai è divenuta una "classica". Si impone l'inglese Peter Kennaugh.
Prendiamo in considerazione le gesta di 200 giovani eroi delle due ruote suddivisi in 42 formazioni e 18 nazionalità. Questi numeri potrebbero corrispondere alla prova di ciclismo dei giochi olimpici di Pechino, invece corrispondono al Gran Premio di Capodarco, corsa ciclistica valida per la categoria ELITE-UNDER 23, trampolino di lancio per arrivare alla cima della piramide evolutiva di un ciclista: il professionismo.
La corsa si è svolta il 16 agosto, in coincidenza con la kermesse olimpica. Questo Gran Premio può essere considerato grazie a questi numeri “l’altra olimpiade” e come ogni anno decine di migliaia di spettatori affollano le strade di Capodarco, piccolo paesino ubicato a nord-est del suo comune d’appartenenza, Fermo.
Infatti, nonostante le imprese degli alfieri italici, lì dove Marco Polo arrivò quasi un millennio or sono, anche quest’anno Capodarco è invasa da decine di migliaia d’appassionati, giunti sul posto in bici, in automobile o in camper, meritando un appellativo di “Mecca” del ciclismo dilettantistico mondiale.
Da diversi anni la kermesse a pedali più importante della neonata provincia fermana è dedicata a due persone che hanno segnato la storia del ciclismo italico. In primo luogo, allo sfortunato Fabio Casartelli, deceduto battendo la testa contro un parapetto di cemento cadendo nella discesa pirenaica del Portet D’Aspet, nel corso del Tour de France del 1995. Fabio fu vincitore del GP nell’edizione 1991, nonché oro olimpico ai giochi di Barcellona dell’anno successivo, nell’ultima edizione in cui gli U23 si giocavano un traguardo chiamato medaglia per poi passare il testimone ai professionisti. In quel di Capodarco, è presente da diversi anni, un monumento dedicato proprio al ciclista d’Albese con Cassano.
In secondo luogo, la corsa è dedicata al grande Adriano de Zan, vera e propria voce narrante del ciclismo (scomparso a fine 2001) e grande amante di questa corsa, famoso per aver commentato per Mamma RAI una miriade di giri, tour e classiche dai tempi di Coppi a quelli di Pantani, passando per Adorni, Gimondi, Merckx, Petterson, Bitossi, Taccone, Moser, Saronni, Hinault, Fignon, Lemond, Bugno, Chiappucci e Indurain.
Il percorso del GP ha una lunghezza notevole per la categoria dilettantistica, 180 km con partenza presso lo stabilimento vinicolo “Santa Liberata” e arrivo a Capodarco. I primi 50 costeggiano il lungomare adriatico e gli altri 130 si snodano lungo un circuito da ripetere 7 volte, caratterizzato dall’ascesa verso Capodarco, coincidente agli ultimi 3000m. La salita non è durissima (6% di pendenza media, ma può rimanere indigesta per il finale di corsa. Gli ultimi due passaggi sul traguardo di Capodarco, prevedono una versione picena del fiammingo Grammont, ossia un vero e proprio muro di 200 metri (foto in alto) al 15% di pendenza. Questo mini-Grammont è posto a soli 500 metri dal traguardo ed è logico che la corsa si decida in questo tratto.
Stavolta non è così, perché fin dalle prime battute un nutrito gruppo di 25 concorrenti guadagna minuti nei confronti del gruppo principale. Al terzultimo assalto dell’ascesa finale si avvantaggia un giovane inglese classe 1989. Il baldo diciannovenne si chiama Peter Kennaugh, un corridore conosciuto dagli addetti ai lavori soltanto qualche settimana prima di questa corsa, con la vittoria ad Atina, piccolo centro del Frusinate, del trofeo Bastianelli. Al terzultimo passaggio l’inglesino ha 54 secondi su un duo formato dall’australiano Clark e dal russo Sokolov.
Subito dopo il passaggio, Kennaugh, come un maturo professionista, guidato da un gran rampollo del ciclismo d’Oltremanica come Max Sciandri, si fa raggiungere dai due inseguitori, in una mossa d’astuzia che si rivelerà vincente. La corsa è appannaggio di questi tre atleti perché fino all’ultimo assalto all’ascesa finale il vantaggio sugli inseguitori raggiunge i 2 primi e 30 secondi.
A metà salita esce dai giochi per la vittoria, il rappresentante russo Sokolov che riuscirà a difendere la terza piazza. Rimangono in due: Kennaugh e Clark. L’inglese con un attacco alla Andy Schleck e spinto dal numeroso pubblico, stacca il compagno d’avventura sulle micidiali rampe del muro finale e si aggiudica da grande campione la 37° edizione del GP di Capodarco.
Al secondo posto si piazza l’australiano Clark, che migliora l’ottavo posto del 2007. Medaglia di bronzo al russo Sokolov, che difende la prestigiosa piazza dagli attacchi di Marycz e del kazako Dyachenko, giunti sul traguardo rispettivamente al quarto e al quinto posto a più di un minuto dal vincitore.
Per la prima volta sventola l’Union Jack sul traguardo di Capodarco e Kennaugh è il sesto straniero ad aggiudicarsi la corsa dopo Dominguez, Kadlec, Aldape Chavez, Herrero Gutierrez e Miholevic, vincitore lo scorso anno. Peter Kennaugh è il pupillo della nazionale inglese, che ha come direttore sportivo una vecchia conoscenza del ciclismo come Max Sciandri, medaglia di Bronzo ai giochi d’Atlanta 1996 e autore di un progetto che vedrà dal 2010 la Gran Bretagna in prima fila nel panorama ciclistico mondiale.
Con questa vittoria, la nazione d’oltremanica, conferma di avere giovani d’assoluto valore. Dopo il ventitreenne Cavendish corridore schiacciasassi in pista e su strada, ecco Kennaugh, nella speranza che questo giovincello d’oltremanica, non diventi una meteora.
Ma la vera vittoria della manifestazione, come lo è ormai da 36 anni, è la vocazione solidale e naturalmente ciclistica di un’intera comunità, che rappresenta il lato positivo di uno sport conosciuto attualmente più per il doping che per i suoi veri valori basati su sacrificio, umiltà e sofferenza in cui basta una foto per riassumerli.
Albo d’Oro recente: 1988 Lanfranchi, 1989 Bramati, 1990 Belli, 1991 Casartelli, 1992 Milesi, 1993 Pistore, 1994 Dominguez (SPA), 1995 P.Valoti, 1996 G.Valoti, 1997 Codol, 1998 Feliziani, 1999 Kadlec (CZE), 2000 Martella, 2001 Delfatti, 2002 Quadranti, 2003-04 Aldape Chavez (MEX), 2005 Gutierrez, 2006 Bandiera, 2007 Miholevic (CRO), 2008 Kennaugh (GBR).
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19/08/2008
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