Parole d'ordine: ‘uscire dal nostro guscio e sprovincializzarci'. Con questi intenti ben impressi nella mente alcune settimane fa Giovanni Gaspari ha visitato l'area portuale di Genova, pensando e ripensando a quali spunti prendere da quel gioiello di progettazione urbana per il profondo restyling futuro al quale sarà sottoposta la zona del Porto sambenedettese. Nel suo tour genovese il primo cittadino ha avuto come cicerone l'ingegner Andrea Rossi, dirigente del Servizio Affari Generali della Porto Antico di Genova S.p.A., già direttore dell'Acquario di Genova. Il tecnico nella mattinata di martedì 5 agosto era in Comune e dopo aver visitato la città ha incontrato la stampa.

"Ho già individuato tre punti di forza della vostra meravigliosa città - valuta il tecnico genovese - essi sono il mare, la zona umida della Sentina e l'entroterra". Questi sono i tre assi nella manica che San Benedetto più giocarsi e che garantiscono un'offerta turistica unica.

La scelta sembra essere presa: l'area portuale avrà un indirizzo prettamente turistico-culturale. Addio quindi alle ipotesi di un porto commerciale impostato sullo scalo delle merci. Abbiamo a ‘due passi' Ancona che in materia è già una realtà consolidata. Mentre il Porto di San Benedetto dovrà offrire qualcosa di unico nel suo genere.

"Ora abbiamo un puzzle non ancora assemblato - afferma il Sindaco Gaspari - il Museo del Mare, il Museo Ittico e quello delle Anfore sono importanti tasselli che ancora non trovano il collante giusto per stare insieme ed attrarre l'interesse dei turisti, dobbiamo studiare una soluzione ed è bene guardarci intorno, magari prendere esempio da realtà che hanno già affrontato e risolto i problemi che noi oggi ci troviamo davanti".

La società a capitale pubblico Porto Antico di Genova nasce nel 1992 in occasione delle celebrazioni colombiane per il 500esimo anniversario della scoperta dell'America. "Abbiamo trasformato un'area fino a quel momento poco vissuta della città in un grande parco culturale urbano, visitato da milioni di persone all'anno", afferma l'ingegnere. Dai vecchi magazzini è nato il notissimo acquario, è sorto un centro congressi, diversi locali e ristoranti ed anche uffici di rappresentanza per importanti società. Il complesso in totale misura 130mila mq, di cui 71mila mq di superficie coperta e 59mila mq all'aperto, vi trovano occupazione oltre 900 persone per un fatturato di 50 milioni di euro annui, con benefici economici per l'intero indotto cittadino di altri 45 milioni all'anno.

Genova è grande 14 volte San Benedetto è impensabile realizzare ciò che è stato fatto in quella realtà, però è bene prenderla da esempio: "Abbiamo iniziato a definire dei punti di riferimento per quello che vorremmo realizzare in città", afferma Gaspari, precisando di essere ancora in una fase di studio preliminare: "Dobbiamo cogliere al meglio l'opportunità storica che ci sta dando la Fondazione Carisap, rimettendo al centro dei nostri interessi il mare e l'intera area portuale, in questa direzione si muoverà anche il nuovo Piano Regolatore".

In tutto questo la realizzazione del terzo braccio è confermata. Addio però all'ipotesi di un terzo braccio utile all'attracco di traghetti veloci per la Croazia, giudicata da Gaspari troppo dispendiosa (per 4 corse il comune avrebbe dovuto spendere 100mila euro), ok invece alla realizzazione di strutture per l'intrattenimento.

Tutto ciò non può essere realizzato soltanto dal Comune, come insegna l'esperienza genoana serve aggregare un buon numero di partner, da qui l'augurio del Sindaco: "Auspico che altri enti entrino nel progetto come magari la Camera di Commercio di Ascoli o la Provincia".