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"La 'Filiera corta' punta al rilancio della carne bovina marchigiana"

Ascoli Piceno | Lo ha annunciato Avelio Marini, assessore provinciale all'agricoltura, nel corso del convegno su "La valorizzazione delle carni locali" tenutosi nei giorni scorsi a Castel di Lama nell'ambito della 14a Rassegna agricola della Vallata del Tronto.

Un momento del convegno

Il progetto della "Filieracorta picena", avviato da circa tre anni dalla Provincia per mettere in contatto diretto i produttori di beni alimentari biologici con i consumatori con l'obiettivo di valorizzare la qualità della nostra agricoltura e di ridurre i costi delle intermediazioni, nei prossimi mesi punterà a sostenere il consumo di un tipico alimento della nostra terra, la carne bovina marchigiana.

Lo ha annunciato Avelio Marini, assessore provinciale all'agricoltura, nel corso del convegno su "La valorizzazione delle carni locali" tenutosi nei giorni scorsi a Castel di Lama nell'ambito della 14a Rassegna agricola della Vallata del Tronto.

Durante i lavori, a cui hanno partecipato il vicepresidente della regione Paolo Petrini, tecnici regionali, universitari e dei servizi veterinari pubblici, rappresentati degli allevatori e del mondo della ristorazione, è emerso con chiarezza il problema di partenza: la razza bovina marchigiana, particolarmente pregiata e quindi qualificante per la realtà provinciale, è allevata da piccole aziende che hanno notevoli difficoltà nella commercializzazione sul mercato locale per la scarsa conoscenza, da parte dei consumatori piceni, della grande qualità del prodotto. E questo nonostante sia stata inserita nel marchio I.B.P. (Indicazione Geografica Tipica) del "Vitellone Bianco dell'Appennino" e sia ormai diffusa con grande successo in Italia e nel mondo.

"E' necessario avviare una intensa e metodica politica di "marketing alimentare" rivolta sia ai produttori sia ai consumatori - ha spiegato l'assessore Marini - che, da un lato, punti a favorire l'ulteriore miglioramento dei parametri qualitativi della carne bovina marchigiana attraverso il miglioramento delle condizioni di benessere dell'animale e la conversione al biologico delle aziende del settore; dall'altro, sviluppi il concetto di "Filiera corta" agevolando i contatti diretti tra produttore e consumatore nella più ampia accezione del termine: pensiamo alla ristorazione, alle mense pubbliche, a quelle scolastiche e ospedaliere".

La giornata si è conclusa con una degustazione di piatti preparati dallo chef Aurelio Damiani con tagli meno pregiati della bovina marchigiana ma di grande gusto, a dimostrazione dell'alta qualità e della notevole resa di questo prodotto.

11/09/2008





        
  



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