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"Piceno Consid, la malgestione della politica"

Ancona | Il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa Avv. Vittorio Santori traccia un quadro dove dietro l'indiscussa natura consortile e le finalità della Piceno Consid, rileva una cattiva gestione politica che ha causato il grave declino economico.

Vittorio Santori Vice Presidente consiglio regionale

Dall'Avv. Vittorio Santori, Vice Presidente dell'Assemblea legislativa regionale riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

"La natura consortile e le finalità istituzionali della società appaiono ancora oggi utili al territorio Piceno che soffre da tempo immemorabile di carenze infrastrutturali gravi e dell'assenza di un vero programma di sviluppo delle attività produttive più che in ogni altra provincia marchigiana.

Le interferenze politiche e l'assenza di controllo nel tempo da parte degli organi preposti hanno portato alla gestione fallimentare che tutti conosciamo senza alcun ausilio reale ai bisogni delle imprese. Così come è illogico radere al suolo la casa solo perché gli inquilini che vi abitano non pagano il canone appare controproducente eliminare una struttura esistente, ancora oggi utilizzabile, solo perché mal gestita dalla politica.

Ciò posto, è altrettanto evidente che non possiamo pensare di far finta che nulla sia accaduto e continuare a gestire il Consorzio con personaggi politici non esperti del settore. Nessuna credibilità infatti potrà avere una nuova gestione se non vengono preliminarmente accertate le responsabilità amministrative e con esse le cause che hanno determinato le gravi perdite economiche e le disfunzioni della struttura.
Vano è risultato il mio tentativo volto ad istituire una Commissione d'indagine per fare chiarezza sugli errori e sulle illegittimità commesse in modo da evitare che in futuro i responsabili potessero continuare ad operare indisturbati.
E proprio questo è il pericolo che si sta profilando visto che l'ipotesi di commissariamento dell'Ente sarebbe un palliativo nell'ipotesi di affidamento dell'incarico allo stesso Presidente e non ad un professionista esterno ed imparziale. Peggio ancora sarebbe continuare come se nulla fosse accaduto e perpetrare una gestione ad indirizzo fortemente politico come fino ad oggi è avvenuto senza alcuna garanzia sul controllo della spesa e della gestione, sinonimo di sperpero del pubblico denaro.

La Regione Marche, titolare di una partecipazione pari al 30% del capitale del Consind nonché per legge titolare della funzione di controllo, vorrà continuare ad ignorare il territorio Piceno e tutto ciò che in esso avviene oppure vorrà esercitare i propri diritti e le proprie facoltà nell'interesse dei cittadini?"

25/09/2008





        
  



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