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Emendamento anti–precari, la Provincia chiarisce

Ascoli Piceno | L'emendamento nulla dispone circa i contratti di lavoro a tempo indeterminato che un gran numero di Pubbliche amministrazioni, e tra queste la Provincia di Ascoli, ha sinora stipulato con i lavoratori precari.

Palazzo S.Filippo ad Ascoli Piceno

Con riferimento agli articoli apparsi in questi giorni sulla stampa nazionale e locale circa i contenuti di un emendamento "anti-precari" presentato dal Governo al disegno di legge 1441 in discussione alla Camera, si sottolinea come un'attenta lettura della bozza di emendamento, peraltro non ancora ufficiale, porti a conclusioni molto meno drastiche ed allarmistiche di quelle a cui giungono i suddetti articoli.

In particolare, l'emendamento nulla dispone circa i contratti di lavoro a tempo indeterminato che un gran numero di Pubbliche amministrazioni, e tra queste la Provincia di Ascoli, ha sinora stipulato con i lavoratori precari in ossequio rigoroso alle norme delle finanziarie 2007 e 2008 in tema di stabilizzazione. Nella produzione legislativa del nostro Paese d'altronde si ricordano pochissimi casi di disposizioni che incidano retroattivamente su rapporti già costituiti: tra questi solo alcuni in campo civilistico per quanto riguarda le procedure espropriative. Anche i decreti legge, progettati per introdurre nuove norme con carattere di urgenza, come gli addetti del settore sanno, fanno sempre salvi i rapporti correttamente costituiti in vigenza di norme di legge preesistenti.

Il presidente della Provincia Massimo Rossi puntualizza a questo proposito che "il Governo ha affrontato questa problematica in modo contraddittorio e sconsiderato, alternando leggi finanziarie a circolari che lo smentivano, per poi procedere con la proposta di nuove norme che abrogano quelle precedenti. La situazione di allarme sociale che si crea a seguito di questi interventi governativi - dice Rossi - viene spesso amplificata dagli organi di stampa che, venendo meno ad ogni criterio di normale ragionevolezza, paventano annullamenti di contratti stipulati in piena conformità a leggi vigenti ed improponibili azioni di risarcimento nei confronti di Enti che avrebbero la sola colpa di aver applicato le norme".

"L'Amministrazione provinciale - conclude Rossi - riafferma serenamente la validità delle procedure di stabilizzazione sin qui adottate in attuazione di un preciso punto del proprio programma di mandato, cioè quello di eliminare la sacca del precariato. In merito poi alla seconda fase del processo di stabilizzazione dei lavoratori precari dell'Ente, essa sarà attuata secondo il programma stabilito, ferma restando la valutazione degli effetti dell'emendamento in questione, se e quando diventerà legge dello Stato".

29/09/2008





        
  



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