Le barche sono ripartite! Ieri sera, durante la cerimonia per il ripristino della pesca, le imbarcazioni hanno preso il largo, dal porto di San Benedetto, piene di speranze per una pesca ricca e fruttuosa. Dopo quasi un mese di fermo per la pesca a strascico, finalmente i cittadini e i ristoratori potranno di nuovo avere e servire squisite delizie sulle proprie tavole.

Tra le navi in porto e il mercato del pesce, pescatori e curiosi si sono dati appuntamento in serata per festeggiare il tanto atteso evento con musica e balli. L'incontro, fortemente voluto dal Circolo dei Sambenedettesi(con Benedetta Trevisani in testa) e  dall'amministrazione comunale, vuole sì essere un augurio beneaugurate per i pescatori in partenza ma soprattutto vuole far ricordare alla cittadinanza il ruolo economico fondamentale che la pesca ha per la nostra piccola città e per tutto il territorio Piceno.

"Non vuole essere una serata di "facciata" - si esprime l'assessore alle politiche del mare Settimio Capriotti - ma per far ricordare alla popolazione che la nostra città è conosciuta in Italia soprattutto per la pesca! Inoltre bisogna ricordare che per ognuna delle 110 imbarcazioni presenti nel nostro porto lavorano un centinaio di persone che non sono solo marinai, ma sono tutti colori che mandano avanti la filiera del pesce e il nostro mercato: dobbiamo ricordarci ti tutti loro ed esserne riconoscenti!"

Di problemi gli uomini di mare ne hanno affrontati tanti in questo periodo: caro-petrolio, scioperi e un blocco pesca troppo ravvicinato che ha bloccato in parte la ristorazione turistica e la cucina del mare tanto amata nella nostra città. Ma da ieri sera si riprende con la quotidianità, con gli sforzi e i sacrifici, con la passione e la speranza, con la nostalgia di casa e l'amore per il mare.

Un ultima serata con la famiglia per ballare con la musica di Vittorio Bernardini e Sergio Capoferri, ascoltare le poesie marinaresche della Ribalta Picena, assaporare dolcetti e partecipare alla benedizione dei natanti da parte di Don Armando Moriconi: e poi via, verso il grande blu.