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Si apre la caccia al cinghiale, quasi 2.000 i fucili pronti a sparare

Ascoli Piceno | Parte il 15 ottobre la caccia al cinghiale nella Provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di un inizio particolarmente atteso dai molti appassionati: sono ben 1.600 i cacciatori organizzati in 40 squadre, oltre a 300 ulteriori partecipanti alla “singola”.

La caccia al cinghiale a "squadre" è regolamentata e può essere esercitata solo nelle "zone B" del territorio (territori di Acquasanta, Amandola, Arquata, Ascoli Piceno, Comunanza, Force, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Palmiano, Roccafluvione, Rotella e Venarotta) dove la presenza dei cinghiali deve essere mantenuta in equilibrio con l'ambiente. Gli altri Comuni (compresa una parte di Amandola, Ascoli, Force e Venarotta) fanno invece parte della "zona C" in cui è possibile esercitare la caccia singola e dove la presenza del cinghiale è incompatibile con le colture agricole e altre specie selvatiche.

Tutto il materiale necessario (verbali di battuta, fascette inamovibili da apporre sui capi abbattuti e autorizzazione) è stato consegnato durante la riunione dello scorso 9 ottobre alla presenza dell'assessore alla Caccia e Pesca Manuela Marchetti e dei capi squadra, capi distretto, Associazioni Venatorie e presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia. L'incontro è stato anche l'occasione per ribadire l'importanza del rispetto delle norme di sicurezza, sanitarie e di etica venatoria.

E sempre a proposito di attività venatoria, ci sono novità sull'utilizzo di uccelli vivi per il richiamo: essendo quasi del tutto rientrato l'"allarme aviaria" è di nuovo possibile servirsi degli animali appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi (il germano reale, i suoi derivati domestici e la pavoncella) a condizione che i detentori seguano le procedure previste dall'ordinanza ministeriale del 1° agosto 2008. In particolare gli utenti devono presentare una domanda alla Provincia dopo essersi procurati il codice aziendale presso le Asur competenti. Agli animali sarà poi applicato un anello con un numero progressivo di identificazione per garantire la loro tracciabilità e rintracciabilità.

La problematica è stata discussa anche nell'ambito di un incontro con i servizi veterinari competenti a cui hanno partecipato, oltre al personale del Servizio provinciale Risorse naturali, il dott. Filipponi (Asur 11), il dott. Carfagna (Asur 13) e il dott. Tempera (Asur 13). Per il momento, la Provincia ha inviato a tutti i titolari di appostamento fisso (circa 300) che maggiormente fanno uso di tali richiami e alle associazioni venatorie i modelli da riempire e un estratto dell'ordinanza.

Infine, è notizia degli ultimi giorni è quella del rigetto del ricorso presentato al TAR dalla squadra "I Cavalieri 2003" che sosteneva la decadenza del piano faunistico-venatorio e del relativo regolamento di gestione in quanto la loro scadenza era fissata a marzo 2008. Il tribunale ha ribadito quanto già previsto dalla legge: fino alla pubblicazione del nuovo piano, resta in vigore a tutti gli effetti quello precedente.

14/10/2008





        
  



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